Addio a Umberto Veronesi
Il mondo della ricerca e non solo deve dire addio a Umberto Veronesi, mancato ieri a 90 anni. Una vita spesa a combattere il cancro. Suo lo slogan: si cura meglio dove si fa ricerca, un detto che trasformò in realtà all'Istituto dei tumori di Milano, prima, e allo Ieo, dopo. Tempo fa in un'intervista a Umberto Veronesi sono rimasta impietrita constatando che circa un uomo su 2 e una donna su 3 nel corso della vita si ammalerà di tumore. Poi credo come me molti di voi mi sono guardata attorno, tra familiari ed amici, e con amarezza non ho potuto che confermare questi dati.
Ogni giorno in Italia si scoprono quasi 1.000 nuovi casi di cancro, ma è importante ricordare che sono complessivamente migliorate le percentuali di guarigione grazie alla diagnosi precoce e ai progressi della ricerca.
La Fondazione Umberto Veronesi da lui stesso voluta e creata ha come obiettivo proprio la promozione della ricerca scientifica. Veronesi è stato anche sostenitore del testamento biologico e dell’eutanasia per i malati terminali. Oggi restiamo orfani di un uomo unico che ha fatto della ricerca la sua ragione di vita e che ha cercato di insegnarci che la medicina è uno strumento di crescita collettiva, di progresso; ed è un grande esperimento di solidarietà. E' il terreno dove la scienza migliore si coniuga con l'obiettivo più nobile.
Ci ha insegnato l'importanza della prevenzione e ci ha dato la speranza di poter sconfiggere il cancro. Tra le varie campagne promosse da Veronesi anche quella per la depenalizzazione e la legalizzazione delle droghe leggere ad uso terapeutico.