Fisco: l’occhio del Grande Fratello sui Conti Correnti delle Persone Fisiche

Come nella società descritta da George Orwell nel romanzo 1984, ciascun individuo è tenuto costantemente sotto controllo dalle autorità.
Lo slogan "Il Grande Fratello vi guarda" ricorda continuamente agli abitanti la sua superiorità assoluta nella piramide gerarchica.
Allo stesso modo con il Risparmiometro o Super Anagrafe Tributaria l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza potranno avere accesso a tutte le informazioni riguardanti i risparmi degli italiani e, incrociandole, tentare di cogliere in fallo chi vuole fare il ‘furbo’, dichiarando in modo impreciso o nascondendo volutamente le sue ricchezze al Fisco.
La Super Anagrafe è una sorta di enorme banca dati dei conti correnti che serve al censimento di tutti i rapporti finanziari ed era già stata annunciata dal decreto Salva-Italia del Governo Monti già nel 2012 come arma finale contro l’evasione.
Dopo un periodo di prova che aveva riguardato il periodo d’imposta 2013-2014 e anni di scarso utilizzo può da ora partire anche nei confronti delle Persone Fisiche, ovvero contro i contribuenti che non hanno partita Iva.
Con il via libera del Garante della Privacy all’utilizzo dello strumento in chiave selettiva e di analisi del rischio, l’agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, avvalendosi di un particolare software, potranno sfruttare le informazioni sui risparmi degli italiani per cercare di capire chi nasconde molta più ricchezza di quanta ne dichiari o ne faccia emergere.
La mole informativa di dati di sintesi, ovvero i saldi a inizio e fine anno, la somma degli addebiti e la giacenza media (non ci sarà la lista dei singoli movimenti in entrata e in uscita), serve a creare delle liste selettive di contribuenti che poi saranno condivise con gli uffici locali del Fisco per procedere ad approfondimenti e controlli. Lo scopo è quello di garantire quanta più coerenza e trasparenza possibile in modo tale da assicurare dei provvedimenti adeguati.
Se quasi tutto quello che è stato incassato finisce sul conto e si appura una incongruenza con uno scostamento del 20%, scattano i controlli e l’eventuale applicazione della cosiddetta tassa sui risparmi, non su tutta la somma depositata ma solo su quella ritenuta eccessiva rispetto ai redditi dichiarati dal contribuente. Dunque il patrimonio di cui si è in possesso deve coincidere con le entrate e con le uscite.
Il Garante della privacy ha posto dei paletti molto rigidi che gli ispettori dovranno rispettare, soprattutto per quanto riguarda i dati sensibili. Verrà effettuata una prima e ampia cernita e verranno prese precauzioni per fare in modo che il personale estraneo all’accertamento possa vedere e entrare in possesso dei dati.
Ovviamente i casi dove c’è il rischio di equivocare potrebbero essere molti ed in alcune circostanze bisogna dunque prestare particolare attenzione a possibili anomalie che potrebbero venire a crearsi.
L’Autorità, infatti, non permetterà controlli random, ma porrà dei paletti molto ampi soprattutto al fine di evitare che personale estraneo all’accertamento possa vedere e utilizzare i dati.
In un periodo in cui la tutela della sicurezza e della privacy sono tornati prepotentemente alla ribalta, è necessario che il provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate preveda adeguate misure di sicurezza, di natura tecnica ed organizzativa, per la trasmissione dei dati e per la relativa conservazione, altrimenti si finirebbe per entrare in una spirale senza via d’uscita, dove dopo aver risolto il problema del Fisco ci si ritroverebbe ad affrontare quello dello privacy.
Fonte: Il Sole 24 Ore/BD Business Defence