I crediti deteriorati scendono sotto il 2%. In Europa mai così in basso dal 2015
Mai così basso. Il rapporto tra i crediti deteriorati e il totale dei prestiti è sceso nel sistema bancario nell’area dell’euro sotto la soglia del 2% per la prima volta dal secondo trimestre 2015, da quando sono iniziate le rilevazioni della vigilanza unica Bce. Nel primo trimestre del 2022, la quota dei NPLs sul complesso dei prestiti è calata all’1,95%, il valore più basso dal picco del 7,48% che ha contrassegnato nel 2015 l’avvio delle statistiche. Il settore bancario nell’area dell’euro è entrato nel 2022 con una posizione patrimoniale e di liquidità forte, una buona qualità degli assets redditività in miglioramento rispetto al 2021, Roe al livello più alto da cinque anni.
Sempre nel primo trimestre di quest’anno, però, i prestiti di secondo livello (stage 2 crediti in bonis con aumento del rischio di credito) sono cresciuti sul totale dei prestiti al 9,28% contro il 9,14% del trimestre precedente, con consistenze salite a 1.311 miliardi contro i 1.261 dell’ultimo trimestre 2021. Il costo del rischio è aumentato allo 0,56% dallo 0,50%. I dati, pubblicati ieri dalla Bce, confermano la solidità del sistema bancario europeo a inizio 2022.
Il calo dei crediti deteriorati nel primo trimestre è attribuibile all’ulteriore riduzione delle consistenze, diminuite a quota 369 miliardi dai 374 miliardi del trimestre precedente, e al contestuale aumento dei prestiti totali saliti a 18.963 miliardi contro i 18.138 dell’ultimo trimestre 2021. Per le banche italiane, il flusso dei crediti deteriorati in rapporto al totale dei prestiti, in ragione d’anno e al netto degli effetti stagionali, è sceso di 2 decimi di punto nei primi tre mesi di quest’anno, all’1%, mentre la loro consistenza in rapporto al totale dei prestiti è rimasta sostanzialmente invariata al 2,98%. Il trend del declino è rimasto, anche se a velocità ridotta.
Le nubi rosa sui crediti deteriorati d’avvio anno, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, sono destinate a incupirsi nel secondo trimestre, quando la guerra scatenata in Ucraina dall’invasione della Russia, il calo di fiducia di imprese e famiglie per l’inflazione, le condizioni di finanziamento strette influiranno negativamente su economia e bilanci bancari.
Nel primo trimestre 2022, le banche regolate direttamente dalla Bce hanno confermato comunque un’elevata resilienza e solidità in avvio del conflitto militare in Ucraina. Il CET1 aggregato è risultato ancora alto, al 14,98% (l’Italia in linea con la media dell’area dell’euro), leggermente in calo rispetto alla fine del 2021 (15,5% vicino al livello più alto dall’Unione bancaria) e tra la forchetta del 12,39% della Grecia e il 26,44% dell’Estonia. In quanto alla redditività, il Roe nel primo trimestre di quest’anno ha registrato una lieve flessione al 5,98% contro il 6,71% del 2021, mentre il tasso di copertura della liquidità è calato leggermente al 167,46% dal 173,49% del trimestre precedente, quest’ultimo un altro livello vicino ai massimi dalla creazione della vigilanza bancaria unica in Europa.
Fonte: Il Sole 24 Ore