I sostegni pubblici hanno frenato nel 2021 l'aumento degli NPL

04 February 2022 IN
I sostegni pubblici hanno frenato nel 2021 l'aumento degli NPL

Secondo i dati Abi-Cerved, microimprese e settore dei servizi sono i più colpiti dalla pandemia, mentre le costruzioni e l'agricoltura registreranno livelli migliori del pre-Covid.

La proroga delle misure straordinarie a sostegno delle imprese italiane ha assicurato la tenuta del sistema produttivo, impedendo un aumento dei default e della rischiosità del credito. Ecco che quindi nel 2021 i flussi dei nuovi crediti deteriorati (npl) delle imprese si sono mantenuti su livelli molto bassi (2,1%). Con la fine delle misure di emergenza, l'Abi e la Cerved si aspettano, di conseguenza, un incremento del tasso di deterioramento nel 2022 (3,8%), in diminuzione, però, già nel 2023 (3,3%), tornando ad un valore leggermente superiore ai livelli pre-Covid (2,9%) ma ancora meno della metà del picco degli npl raggiunto nel 2012 (7,5%).

Scendendo nello specifico, a favorire il trend di discesa dello stock di crediti deteriorati accumulati dalle banche italiane nel 2021 sono state le operazioni di cessione di portafoglio di npl e la riduzione dei nuovi flussi di crediti deteriorati. In particolare, è stato determinante il minor flusso di crediti in default delle società non finanziarie, nel periodo luglio-settembre, sia in termini di importi (1,5% rispetto all'1,7% del terzo trimestre 2020) sia di numerosità dei contratti (dal 2,5% all'1,7%), con valori che si attestano sui livelli minimi della serie storica.

Quanto alle effettive giacenze nelle banche a settembre 2021, i crediti deteriorati lordi hanno toccato quota 92 miliardi, in diminuzione del 26,1% su base annua e pari ad un quarto del valore massimo raggiunto alla fine del 2015 (360 miliardi). Da un lato, le sofferenze lorde sono scese a 43 miliardi (-32,2%), dall'altro, gli altri crediti deteriorati sono arrivati a circa 48 miliardi (-20%), di cui 44 miliardi sono inadempienze probabili e quattro miliardi di esposizioni scadute.

Nel prossimo biennio, l'outlook Abi- Cerved prevede una nuova crescita dei crediti in default delle imprese, soprattutto a causa degli impatti generati dalla crisi pandemica. I più pronunciati aumenti dei tassi di deterioramento riguarderanno, infatti, le microimprese e il settore dei servizi, i più colpiti dalla crisi, mentre le costruzioni e l'agricoltura raggiungeranno livelli migliori rispetto al pre-Covid.

Nel dettaglio le micro, le piccole e le medie imprese saranno nei prossimi due anni le più penalizzate in generale, nella manifattura e nei servizi. La situazione si ribalta nel settore delle costruzioni, dove le piccole e medie dimensioni sono le meno impattate dal rialzo dei tassi di deterioramento.

A livello territoriale, invece, gli incrementi degli npl riguarderanno tutte le aree geografiche che resteranno, seppur neanche di un punto percentuale, al di sopra dei livelli pre-Covid, ad eccezione del Sud che ritornerà ai livelli del 2019.

Fonte: Milano Finanza

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