Recuperi di Npl in ritardo: Servicer lenti nei recuperi

12 March 2019 IN Business Defence
Recupero NPL in ritardo

Secondo l’agenzia Moody’s su 8 operazioni esaminate dall’agenzia di raiting, 6 hanno mostrato valori inferiori alle previsioni. Potrebbe essere un effetto temporaneo legato all’esigenza di closing rapidi.

 

I servicer sono in ritardo rispetto ai recuperi previsti nei business plan nelle cartolarizzazioni di crediti deteriorati. È quanto emerge dalla prima ricerca di Moody’s sul tema pubblicata in data 06/03/2019.

 

“Delle otto transazioni italiane con alle spalle un periodo sufficiente per analizzarne l’andamento, sei stanno mostrando recuperi lordi cumulati intorno o inferiori a quelli previsti dal business plan dei servicer”, ha osservato l’agenzia di rating. “La performance inferiore nei periodi iniziali può essere attribuita a una sottostima da parte degli special servicer per le operazioni in cui hanno preso il portafoglio solo al momento del closing. In altre parole, potrebbe essere solo un effetto temporaneo. Seguiremo da vicino l’evoluzione delle transazioni nei prossimi mesi per capire se è così”.

 

In sostanza, secondo Moody’s, in alcuni casi potrebbe aver pesato il poco tempo a disposizione nell’analisi preliminare dei portafogli di crediti deteriorati, legato all’esigenza di chiudere le operazioni con rapidità. In un’altra cartolarizzazione in Portafoglio analizzata dall’agenzia i recuperi sono stati superiori alle attese dei piani.

 

Nel dettaglio per il progetto Elrond di Creval (servicer Cerved) sono stati recuperati 141 milioni lordi invece dei 189 previsti finora, per Finol di Unicredit (servicer doBank) 330 milioni su 345, per Siena Npl di Mps (Juliet, Italfondiario, Credito Fondiario e Prelios) 1.326 milioni su 1.360, per Popolare Bari 2016 (Prelios) 40 milioni su 46, per Popolare Bari 2017 (Prelios) 10 milioni su 15, per Bcc Npl di Iccrea (Prelios) 20 milioni su 22.

 

I risultati sono stati invece superiori alle attese nel caso di Brisea di Carige (Prelios) con recuperi per 94 milioni invece di 69 e per Red Sea di Banco Bpm (Prelios) con 260 milioni invece di 216.

 

I confronti tra operazioni sono comunque difficili perché ogni portafoglio ha caratteristiche diverse. Moody’s non è preoccupata per l’andamento dei recuperi. Se in futuro in alcuni casi i dati dovessero peggiorare, è possibile in teoria una revisione dei rating delle tranche delle operazioni. L’agenzia comunque ha già utilizzato nei giudizi attuali previsioni più prudenti rispetto a quelle dei business plan dei servicer, quindi uno scostamento ridotto come quello attuale non produce conseguenze.

 

“I servicer italiani stanno generalmente recuperano a un ritmo più lento di quanto avevano inizialmente previsto”. Tuttavia, hanno aggiunto gli analisti di Moody’s “i recuperi lordi effettivi sono stati superiori alle nostre aspettative, che ipotizzano un determinato scenario dei futuri prezzi immobiliari, per tutte le operazioni a eccezione di Popolare Bari 2017, che è solo leggermente indietro”.

 

Ci si chiede dunque se la responsabilità di queste aspettative disattese non vada imputata a due diligence sommarie e poco approfondite.

 

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Fonte: Milano Finanza/BD Business Defence

 

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