Un gesto, una speranza – Natale con Save the Children

16 December 2025 IN Responsabilità Sociale
Un gesto, una speranza – Natale con Save the Children

Il Natale è tempo di riflessione, di gratitudine e di solidarietà. È il momento in cui ci fermiamo a guardare oltre noi stessi e ci chiediamo come possiamo contribuire a rendere il mondo un posto migliore.

 

Quest'anno, in Business Defence, abbiamo scelto di destinare parte delle nostre risorse natalizie a Save the Children, per sostenere i bambini di tutti il mondo e in modo speciale quelli di Gaza che stanno vivendo una delle emergenze umanitarie più drammatiche del nostro tempo.

 

Una crisi senza precedenti

 

Più di due anni di conflitto hanno devastato la vita quotidiana nella Striscia di Gaza, con conseguenze irreparabili per milioni di bambini. I numeri sono agghiaccianti: oltre 20.000 bambini hanno perso la vita, 170.000 persone sono rimaste ferite, e il 93% della popolazione affronta livelli critici di insicurezza alimentare.

 

Nel primo anno di guerra, l'aspettativa di vita a Gaza è scesa di 35 anni. Migliaia di bambini vivono senza acqua potabile, cibo sufficiente e cure mediche. Hanno perso le loro case, le loro famiglie, ogni forma di protezione. Molti vengono operati senza anestesia.

 

Come ha dichiarato Ahmad Alhendawi, Direttore Regionale di Save the Children: "I bambini stanno pagando il prezzo più alto: un ciclo devastante di violenza e impunità che è ormai fuori controllo. Chiediamo il rispetto del diritto internazionale, la protezione dei civili, l'accesso agli aiuti e un cessate il fuoco definitivo."

 

La fame come arma: una carestia annunciata

 

Ad agosto 2025, la carestia è stata ufficialmente confermata a Gaza City e si prevede che si diffonda in altre parti della Striscia, con circa 132.000 bambini sotto i cinque anni a rischio di morte per malnutrizione acuta.

 

Gli operatori che lavorano nei centri sanitari di base a Gaza registrano un numero sempre più crescente di casi di malnutrizione infantile: su un totale di quasi 3.000 bambini sotto i 5 anni visitati, quasi il 20% soffriva di malnutrizione acuta moderata e quasi il 4% di malnutrizione acuta grave. Il personale ha riferito di aver visto bambini frugare tra rifiuti e detriti alla ricerca di cibo.

 

Più di mezzo milione di persone sta morendo di fame. La combinazione di malnutrizione e privazioni fisiche sta causando morte quotidiana. Interi quartieri sono stati rasi al suolo, insieme a infrastrutture fondamentali come ospedali, impianti per la depurazione dell'acqua e terre coltivabili distrutte sistematicamente.

 

Il lavoro sul campo: un impegno che viene da lontano

 

Save the Children opera nel Territorio Palestinese Occupato da oltre 50 anni. Un impegno che affonda le radici nella storia stessa dell'organizzazione: fondata nel 1919 da Eglantyne Jebb, colpita dalle terribili condizioni di vita dei minori in Europa dopo la prima guerra mondiale, Save the Children fu pioniera nell'affermare il concetto rivoluzionario che anche i bambini fossero titolari di diritti.

 

Oggi Save the Children lavora in 75 Paesi del mondo oltre l'Italia, costruendo solide partnership con le comunità locali. Nel 2024, grazie ai donatori, sono stati sostenuti 41,2 milioni di bambini nel mondo, di cui oltre 137.000 in Italia. A Gaza, l'organizzazione conta attualmente 224 operatori locali e 8 partner sul campo che lavorano instancabilmente per portare aiuti concreti.

 

A luglio 2025, Save the Children e i suoi partner hanno raggiunto oltre 1,5 milioni di persone in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Dall'inizio del conflitto su larga scala nell'ottobre 2023, l'organizzazione ha fornito:
 

  • Assistenza medica e nutrizionale: due centri sanitari a Deir al Balah e Khan Younis che offrono cure a mamme e bambini, vaccini, supporto alla nutrizione e screening contro la malnutrizione, raggiungendo oltre 113.000 persone, tra cui 42.000 bambini
  • Acqua potabile e igiene: distribuzione di acqua pulita ogni giorno in 26 comunità e installazione di servizi igienici nei rifugi per prevenire epidemie
  • Spazi sicuri: 6 spazi a misura di bambino dove i più piccoli possono giocare, ricevere supporto psicologico ed essere seguiti nella crescita
  • Educazione d'emergenza: 16 spazi temporanei per garantire istruzione ai bambini tra i 3 e i 12 anni che hanno perso l'accesso alla scuola, con il 96% delle scuole danneggiate o distrutte
  • Aiuti materiali: distribuzione di cibo, acqua, coperte, vestiti e prodotti per l'igiene
  • Supporto economico diretto: assistenza a oltre 45.000 famiglie, circa 150.000 persone

 

Se le condizioni lo permetteranno, le squadre mediche somministreranno vaccinazioni grazie a servizi mobili, sosterranno le donne incinte e quelle che allattano, e distribuiranno latte artificiale pronto all'uso per i bambini che non possono essere allattati. Le scorte salvavita sono pronte al confine e i team sono operativi, pronti a distribuirle non appena possibile.

 

Perché abbiamo scelto questa causa

 

In BD Business Defence crediamo che la responsabilità sociale sia un dovere di ogni azienda, soprattutto quando si tratta di proteggere i più vulnerabili: i bambini.

 

Come ha dichiarato Jeremy Stoner, Direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente: "Quanto accaduto nell'ultimo anno ha distrutto le fondamenta stesse della vita a Gaza e minaccerà il futuro dei minori palestinesi per le generazioni a venire."

 

La situazione a Gaza rappresenta una delle crisi umanitarie più gravi del nostro tempo. Le condizioni peggiorano ogni giorno: interi quartieri rasi al suolo, famiglie costrette a fuggire più volte, ospedali e scuole al collasso. Gli aiuti umanitari entrano con il contagocce, bloccati al confine nonostante siano pronti per essere distribuiti.

 

Secondo la Commissione d'Inchiesta Internazionale Indipendente delle Nazioni Unite, a Gaza è in corso un genocidio. Su una popolazione di 2,1 milioni, 9 persone su 10 sono state costrette ad abbandonare le proprie case, più di una volta, verso aree sempre più ristrette, inadatte a sostenere condizioni di vita umane. L'intera Striscia è stata intenzionalmente resa invivibile.

 

Non possiamo restare indifferenti. Non possiamo accettare l’immobilismo. Come diceva Eglantyne Jebb, fondatrice di Save the Children: "L'umanità deve ad ogni generazione il meglio che può offrire." Queste parole, pronunciate oltre un secolo fa, risuonano oggi con urgenza ancora maggiore.

 

Un gesto concreto per il futuro

 

Questo Natale, invece dei tradizionali cesti natalizi abbiamo scelto i calendari e le confezioni alimentari a sostegno di Save the Children. Un modo concreto per contribuire a rendere ogni dono un aiuto reale: acqua potabile, cibo, cure mediche, supporto psicologico e istruzione per i bambini e le famiglie di Gaza che lottano ogni giorno per sopravvivere.

 

Sappiamo che i bisogni sono immensi e le risorse stanno finendo. Ma sappiamo anche che ogni contributo può fare la differenza tra la vita e la morte, tra la disperazione e la speranza.

 

Un invito all'azione

 

Condividiamo con voi questo impegno, nella convinzione che la responsabilità sociale rappresenti il dono più prezioso che possiamo offrire insieme.

 

Grazie per averci accompagnato anche quest’anno con la vostra fiducia e collaborazione.

 

Vi auguriamo un Natale di pace e un 2026 ricco di nuove opportunità.

 

Per saperne di più sul lavoro di Save the Children www.savethechildren.it

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