2016, l’anno del Bail-In.

24 March 2016 IN Borse
2016, l’anno del Bail-In.

Cosa cambia per le banche e per i risparmiatori dopo l’introduzione della nuova regola Europea nel Belpaese.

Il Bail-in 2016 è uno strumento di salvataggio delle banche in crisi, introdotto dalla legge 180/2015 a partire dal 1° gennaio 2016. Secondo il comunicato stampa Consob, tale decreto prevede che in caso di crisi di una banca, la Banca d'Italia possa predisporre le seguenti misure di salvataggio:

  • Riduzione o conversione di azioni, di altre partecipazioni e di strumenti di capitale emessi dalla banca in crisi, al fine di rimediare al dissesto o rischio dissesto della banca stessa.

  • se la riduzione, o conversione, non dovesse essere sufficiente, si passa poi all’adozione di misure di risoluzione o liquidazione coatta amministrativa, rispettivamente il Bail-in e la costituzione di nuove banche ponte e di bad bank.

Il Bail-In è in pratica una misura di risoluzione che consiste nel salvare la banca in crisi attraverso non più aiuti di Stato bensì riducendo i diritti degli azionisti e dei creditori o nella riconversione in capitale di detti diritti. In altre parole, delle eventuali perdite della banca, si fanno carico per primi gli azionisti, gli obbligazionisti e infine i correntisti. Tale nuovo strumento di salvataggio prevede che in caso di Bail-in banche 2016, la misura della riduzione o conversione, venga prima calcolata da un esperto al di fuori della banca in crisi, e in via di urgenza direttamente dalla Banca d'Italia o da un commissario straordinario, e poi assorbito dagli azionisti e creditori, secondo la gerarchia prevista ai sensi dell’art. 52 del d.lgs. n. 180/2015, nonché dagli artt. 1, comma 33, e 3, comma 9, del d.lgs. n. 181/201513.

L'introduzione del Bail-in, che effettivamente è un prelievo forzoso, prevede che in caso di crisi di una banca a "pagare" le perdite acculate, siano 3 figure distinte secondo una gerarchia ben precisa.

A pagare, in caso di Bail-in sono quindi in ordine gerarchico:

  • Azionisti: ossia, i clienti che hanno acquistato azioni della banca e che le detengono in portafoglio.

  • Obbligazionisti: ossia, coloro che hanno in portafoglio obbligazioni emesse dalla banca stessa, nel seguente ordine:

    • 1) i possessori di obbligazioni subordinate, quelle con più alto rischio;

    • 2) i possessori di obbligazioni categoria senior, ovvero, quelle meno rischiose;

  • Correntisti: ossia, i clienti che hanno un conto corrente nella banca a rischio dissesto.

Elenco banche Commissariate in Italia e a rischio bail in:

Innanzitutto va detto che il Bail-in è uno strumento che può essere adottato solo in caso di estremo rischio default da parte della banca, e sui correntisti può ricadere solo in caso estremo, quando le risorse degli azionisti e degli obbligazionisti, non bastano a coprire l'intero ammontare delle perdite. E' pur vero che questa ipotesi non è poi così lontana, vedesi infatti cosa stanno passando gli obbligazionisti e i correntisti delle 4 banche commissariate a fine 2015: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A, Banca delle Marche S.p.A, Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A.

Quindi il primo modo per tutelarsi dal rischio Bail-in, è verificare lo stato di salute degli Istituti bancari, attraverso l'indice Cet1, acronimo di Common Equity Tier 1, ovvero, il parametro che misura la solidità di un istituto di credito o di una banca. Tale indice, infatti, si calcola rapportando il capitale a disposizione della banca con le sue attività attività ponderate al rischio, ossia, a quanto ammonta il rischio al quale la banca o l'istituto è esposto. Pertanto, per vedere se la banca è solida il Cet1 deve essere sopra la soglia minima che per le Banche italiane, è stata fissata dalla BCE al 9%:

  • Cet1 sotto la soglia fissata dalla BCE: Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca;

  • Cet1 da 10 a 10,60: Banca Popolare di Sondrio, Unicredit, Gruppo Banco Desio;

  • Cet1 da 11 a 11,70: MedioBanca, Banca Sella, Banca Popolare di Milano, Credito Valtellinese, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Deutsche Bank, Monte Dei Paschi di Siena, Credem;

  • Cet 1 da 12 a 12,90: Gruppo Bancario Banco Popolare, Che Banca!, Ubi Banca Popolare Commercio e Industria;

  • Cet1 da 13 a 13,40: Intesa San Paolo, Banca Generali;

  • Cet1 14,6: Banca Ifigest;

  • Cet1 15,34: Gruppo Banca Ifis;

  • Cet1 17,60: Unipol;

  • Cet1 18,50: Banca Mediolanum;

  • Cet1 20,79: Fineco.

Per vedere invece le banche in Italia già commissariate, "Il Sole 24 Ore" ha fornito l'elenco banche commissariate in Italia rischio bail in aggiornato all'11 dicembre scorso:

Oltre ai 4 istituti sopra elencati, anche altri 16 istituti bancari:

Banca Popolare dell’Etruria; BCC di terra d’Otranto, Istituto per il credito sportivo, Cassa di Risparmio di Ferrara; Cassa di risparmio di Loreto; Cassa di Risparmio di Chieti; Banca popolare dell’Etna; Banca popolare delle province calabre; BCC Banca Romagna Cooperativa; BCC Irpina;

BCC Banca Padovana; Banca Marche; Cassa rurale di Folgaria; Credito Trevigiano; Banca di Cascina e Banca Brutia.

fonte: guidafisco.it

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