78° mostra del cinema di Venezia: la commovente dedica di Benigni alla moglie
Durante la serata di apertura della 78° Mostra del cinema di Venezia Roberto Benigni riceve il Leone d’Oro alla carriera un riconoscimento dell’arte e della cultura italiana nel mondo.
Benigni ritirando il suo premio ci ha fatto commuovere tutti. Salito sul palco è partito ringraziando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale ha espresso la sua gratitudine e ammirazione per il lavoro svolto in questi anni – lo ha fatto come sa fare lui: ringraziadolo «per il suo amore per l’arte, ho la soddisfazione di essere un suo contemporaneo, la vorrei abbracciare, in questi anni ci ha aiutato tanto, lei è un presidente straordinario, rimanga per la prossima Mostra, rimanga con noi magari fino ai mondiali di calcio in Qatar perché porta fortuna, porta bene. Presidente, deve rimanere qualche anno in più».
Sono proseguiti i ringraziamenti al Ministro dei Beni Culturali e della Cultura Dario Franceschini, al Presidente della Regione Luca Zaia, al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, al Presidente della Biennale di Venezia Francesco Cicutto, il Direttore della Mostra del cinema Alberto Barbera e in ultimo, ma non per importanza, alla moglie Nicoletta Braschi, alla quale ha rivolto una dedica commovente.
In una società che sembra essere sempre più pericolosa per le donne, in cui ogni giorno si registra almeno un episodio di violenza, la dedica di Roberto Benigni alla moglie Nicoletta Braschi è apparsa quasi come rivoluzionaria. Una boccata d’ossigeno che scardina l’immagine malata dell’uomo, disegnata dal maschilismo imperante fino al secolo scorso di cui ancora oggi paghiamo gli strascichi e dalle brutali storture del nuovo millennio, e mediaticamente la riabilita, riconsegnando alla donna il posto che merita, al fianco, come perfino la Bibbia era già arrivata a pontificare migliaia di anni fa attraverso l’allegoria della costola di Adamo con cui venne plasmata Eva.
Quel Leone d’Oro alla carriera non dedicato alla moglie Nicoletta Braschi, ma condiviso, anzi quasi ceduto, dimostra che l’amore ubiquo è possibile. E tramite le sue parole, Benigni, ne appare la prova.
"Vorrei, se mi concedete proprio qualche momento, dedicare poche parole alla mia attrice prediletta, Nicoletta Braschi - ha detto - alla quale non posso nemmeno dedicare questo premio, perché questo premio è suo. Ti appartiene lo sai". Il discorso diventa così un meraviglioso dialogo tra loro due, lui parla e lei risponde con gli occhi: "Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni di lavoro - ha proseguito - Quanti film abbiamo fatto... Come si fa a misurare il tempo in film? Io conosco una sola maniera di misurare il tempo: con te e senza di te - ha spiegato il regista in quella che è stata una lunga dichiarazione d’amore alla moglie. Questo premio ce lo possiamo dividere. Io mi prendo la coda, per manifestare la mia gioia, diciamo per farti vedere la mia allegria, e il resto è tuo. Le ali soprattutto, perché se qualche volta nel lavoro che ho fatto qualcosa ha preso il volo è grazie a te, al tuo talento, al tuo mistero, al tuo fascino, alla tua bellezza, al tuo talento di attrice. Quante cose ho imparato osservandoti recitare sul set. Alla tua femminilità. Al fatto di essere donna, che le donne come si sa hanno qualcosa che noi uomini non comprendiamo veramente. Un mistero senza fine, che non comprendiamo. Aveva ragione Groucho Marx quando diceva: 'Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta'. È la verità ed è così. Io non ce l’ho fatta ad essere come te, Nicoletta. Quanta luce che emani. La prima volta che ti ho vista ricordo che emanavi talmente tanta luce che ho pensato che il nostro signore facendoti nascere avesse voluto adornare il cielo di un altro sole. È stato proprio quello che si dice un amore a prima vista, anzi a ultima vista, anzi a eterna vista."
Insomma il discorso di Benigni sembra proprio essere il contrario del trito e ritrito "Dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna", che per anni ha acceso i riflettori sul successo maschile possibile grazie a qualche donna che restava nell’ombra. Il famoso passo indietro, che con Benigni diventa un passo avanti.
Una dichiarazione d’amore perfetta: poche parole, dette semplicemente e senza enfasi, che hanno letteralmente conquistato il cuore di tutti gli spettatori.
Grazie Roberto per questa lezione di vita e d’amore!
È stata una serata memorabile, di quelle che riaprono i giochi in grande, dopo un periodo di sofferenza per l'arte cinematografica, messa in difficoltà dalla pandemia. I protagonisti della prima serata di Mostra hanno quindi saputo toccare le corde della nostra emotività.
Fonte: Business Defence