Avvisi di Recupero Crediti per Visite non disdette
In caso di impossibilità a presentarsi all’appuntamento per fare una visita o un esame specialistico, nella giornata concordata, i pazienti sono tenuti a disdire o spostare la prenotazione, evitando così di lasciare posti vuoti nella programmazione sanitaria.
Si tenga a mente che il valore in termini economici delle visite non disdette in tempo, ammonta a circa un milione e mezzo di euro.
La prenotazione deve essere disdetta o spostata con un anticipo di almeno 2 giorni lavorativi pieni dalla data fissata per l'appuntamento. Chi non si presenta a visite o esami senza aver disdetto/spostato la prenotazione entro i termini deve pagare una sanzione. La soluzione per evitare di incorrere in queste sanzioni è ovviamente rispettare le regole, per farlo sarà necessario o contattare i centri unici di prenotazione o presentarsi personalmente gli uffici cassa degli ospedali o agli sportelli distrettuali.
In alcune regioni (a cominciare da Toscana, Emilia Romagna e Lazio, le apripista) le aziende sanitarie dal 2016 applicano multe e penali o fanno comunque pagare il ticket a chi non disdice la prenotazione e non si presenta, a meno che l’assenza sia giustificata.
L’assistito ha generalmente 30 giorni di tempo per giustificare la mancata disdetta dell’appuntamento o le ragioni per cui non si è presentato ed evitare il pagamento della multa.
Da gennaio 2019 partono gli avvisi di recupero crediti anche agli assistiti della Usl Toscana Sud Est che non risultino in regola con pagamenti o autocertificazioni: in particolare per esami e visite prenotate, ma non effettuate, senza aver disdetto in tempo.
Nella provincia di Arezzo le Visite non disdette, riferite al periodo 2013-2016 risultano essere oltre 58mila.
Le lettere inviate ai cittadini contengono tutte le informazioni relative alla prenotazione dell'appuntamento a cui poi non si sono presentati; le modalità di pagamento e il modulo per presentare il ricorso amministrativo (indicando le motivazioni per chiederne l'annullamento, per esempio in caso di malattia, ecc).
I cittadini potranno beneficiare della riduzione di un terzo della sanzione effettuando il pagamento entro 60 giorni dalla notifica; in questo caso, l’importo sarà costituito dal ticket evaso, la sanzione pari al ticket e le spese (i verbali e i bollettini premarcati riportano la cifra da pagare entro 60 giorni). Successivamente, come per ogni sanzione, l’importo da pagare sarà pari al ticket dovuto, più la sanzione amministrativa. L’interessato può presentare ricorso, ma senza che sia interrotto il periodo dei 60 giorni per il pagamento in forma ridotta.
Nel momento in cui arriva il verbale di accertamento, le persone possono decidere di pagare immediatamente, se vogliono ridurre la sanzione amministrativa. In caso contrario, riceveranno successivamente un’ordinanza di ingiunzione, a cui farà seguito l’eventuale iscrizione a ruolo. I verbali di accertamento contengono, comunque, tutte le informazioni necessarie: come pagare e dove pagare (IBAN o bollettino postale premarcato), come ottenere informazioni (posta ordinaria, email, fax, call center e non agli sportelli), il numero del verbale di accertamento, il numero di protocollo delle autocertificazioni risultate mendaci, l’elenco delle prestazioni e il ticket dovuto per le impegnative collegate a quelle autocertificazioni e un modulo allegato per permettere di presentare una memoria difensiva (ovvero un ricorso amministrativo alla stessa Azienda USL Toscana Sud Est).
La mancata disdetta delle visite provoca danni al sistema e alla collettività: non consente di riassegnare la prenotazione ad un’altra persona, è una delle cause dell’allungamento dei tempi di attesa, determina tempi morti nell’attività dei medici specialisti o nell’utilizzo delle apparecchiature diagnostiche. Per questo è importante sensibilizzare i cittadini a disdire le visite quando sono impossibilitati ad andarci: così non dovranno pagare la mancata disdetta e soprattutto non provocheranno inutili attese per gli altri utenti.
Due aspetti importanti nell’interesse del cittadino.