Cashback, partenza nel caos
È partito nel caos, lo scorso 8 Dicembre, il cashback sperimentale di Natale che dovrebbe rimborsare (fino ad un massimo di 150 euro) gli acquisti fatti a dicembre nei negozi fisici usando i sistemi di pagamento elettronici. Ma i problemi, soprattutto dovuti ai troppi accessi all’app IO, hanno di fatto vanificato il primo giorno di acquisti.
Qualche giorno fa è partito con non poche difficoltà l'atteso cashback di Stato. Il problema principale, segnalato più volte all’assistenza clienti e anche sui social network, è stata l'impossibilità di registrare carte di credito e bancomat sull'app IO, fuori uso a seguito delle numerose richieste. Infatti, secondo PagoPA, il sistema dei pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi in Italia, sono attivi oggi 12.756.000 account Spid mentre le carte registrate all'iniziativa cashback sono solo appena 2,3 milioni: questo dato mostra chiaramente le difficoltà oggettive che stanno incontrando i cittadini e, conseguentemente, l’impossibilità di beneficiare a pieno dei vantaggi dell'iniziativa.
Ma che cos’è il cashback?
Il cashback è un'iniziativa messa in campo dal Governo per incentivare i pagamenti elettronici attraverso un sistema di restituzione in denaro di una percentuale di quanto pagato cashless. Una misura che si inserisce in un contesto più ampio di lotta al contante prevista, tra gli altri, anche dal decreto Agosto convertito in legge il 14 ottobre 2020. Di incentivi ai pagamenti elettronici si parlava già anche nell'ultima manovra finanziaria che aveva introdotto le disposizioni di un cashback di Stato, segnale che questa è una delle priorità su cui l'attuale Governo sta concentrando le proprie attenzioni.
Cashback e cashback di Natale: come funzionano
Il cashback di Natale, partito l’8 dicembre e che si concluderà il 31 dicembre 2020, dovrebbe incentivare gli acquisti nei negozi fisici per le feste in questa fase. Sarà necessario effettuare almeno 10 operazioni cashless e sarà riconosciuto il 10% di rimborso, fino a un massimo di 1.500 euro (il rimborso sarà quindi di massimo 150 euro). Ogni operazione di pagamento sarà considerata fino ad un massimo di 150 euro. Questo primo cashback sarà accreditato a febbraio 2021 sull'Iban indicato al momento dell'adesione all'iniziativa (tramite l'app IO.it o altro sistema messo a disposizione da banche e emittenti).
Nella fase a regime che partirà il 1 gennaio 2021, verrà riconosciuto un rimborso semestrale pari al 10% di quanto speso dal consumatore fino a un massimo di 1500 euro a semestre e purchè si facciano almeno 50 operazioni cashless a semestre: di fatto si potrebbe trattare quindi di un rimborso massimo di 300 euro in un anno. Attenzione perché ogni pagamento sarà considerato fino ad un massimo di 150 euro (questo per favorire non chi fa pagamenti consistenti ma chi fa più operazioni di pagamento cashless).
Ci sarà inoltre un supercashback: in pratica un rimborso che verrà riconosciuto ogni semestre per 1.500 euro, in aggiunta al cashback standard ai primi 100.000 registrati che abbiano effettuato il maggior numero di operazioni cashless, a patto che eseguano almeno 50 operazioni di pagamento nel corso del semestre.
Ai fini del rimborso sono considerati questi periodi: 1° gennaio 2021 - 30 giugno 2021; 1° luglio 2021 - 31 dicembre 2021; 1° gennaio 2022 - 30 giugno 2022. Il pagamento del cashback e del supercashback avverrà entro 60 giorni dalla fine del periodo (ad esempio per il primo semestre, il pagamento del cashback e del supercashback avverrà entro il 29 agosto 2021). Tutti i rimborsi, inclusi quelli relativi al super cashback saranno esentasse.
Cashback: l'iter di legge
Inizialmente la partenza del cashback era fissata per lo scorso 1° luglio, ha quindi avuto una prima proroga al 1° gennaio 2021 e in seguito al 1° dicembre 2020 con la decisione di far partire il cosiddetto cashback di Natale (partito in realtà l’8 dicembre).
Il decreto attuativo del Ministero dell’Economia che regolamenta l'operazione è arrivato a fine novembre ed ha già avuto il parere positivo del Garante della Privacy: definisce casi e criteri per il rimborso, come le eventuali forme di adesione degli esercenti, dei circuiti di pagamento e degli emittenti, i criteri per l'attribuzione del rimborso, anche in relazione ai volumi e alla frequenza degli acquisti, e anche quali strumenti di pagamento saranno validi per il rimborso e per quali tipologie di spesa. Per i rimborsi sono stati stanziati 3 miliardi di euro per il 2021 e altri 3 miliardi di euro per il 2022. Entrambi gli importi potranno essere aumentati con le maggiori entrate fiscali che il Governo pensa di ottenere grazie all'emersione del nero come conseguenza del cashback sui pagamenti.
Cashback: a chi spetta
Per poter partecipare all’iniziativa prima il cashback di Natale e poi il cashback ordinario occorre iscriversi. Possono farlo tutti i maggiorenni residenti in Italia e saranno ammessi indistintamente tutti gli acquisti fatti come consumatori, quindi non sono contemplati quelli effettuati nell'ambito dell'attività professionale o imprenditoriale.
Gli acquisti di beni o servizi dovranno essere pagati in modalità elettronica, sono quindi ammesse sia le carte di pagamento che le app, sono anche incluse le carte utilizzabili solo all’interno di una specifica catena come le carte regalo oppure le carte sociali come la social card o la carta Acquisti. Una volta che si sono registrati gli strumenti all’iniziativa non si dovrà fare altro che usarli per pagare beni e servizi, le transazioni saranno registrate automaticamente ai fini del rimborso.
Per partecipare all'iniziativa bisognerà iscriversi, con la propria Spid o con la carta d'identità elettronica (e i codici Pin e Puk) a IO.it, l'app di PagoPA che è già stata usata per erogare il bonus vacanze.
In fase di registrazione, oltre al proprio codice fiscale, l'utente dovrà indicare gli strumenti di pagamento elettronici che utilizza (a regime tutte le carte e le app) e anche l'Iban su cui verrà poi accreditato il cashback.
Quali tipologie di spesa sono ammesse
Il cashback riguarderà indistintamente qualsiasi tipologia di spesa pagata in modalità elettronica, quindi gli acquisti di servizi e beni quali generi alimentari, di capi di abbigliamento, spese mediche, i pagamenti nei ristoranti o tutte le altre tipologie di spesa, escluse quelle fatte online. Questa scelta è dettata dal fatto che si cerca di dare una spinta agli acquisti nei negozi tradizionali e, non meno importante, bisogna considerare che online è possibile fare acquisti solo con pagamenti elettronici, non avrebbe senso perciò una misura che incentivi questi sistemi che sono di fatto gli unici ammessi. Gli esercenti non devono convenzionarsi saranno gli operatori che gestiscono i loro pos (le macchinette per pagare) che aderiranno all’iniziativa. Ad oggi hanno aderito i principali operatori italiani: Pagobancomat, American Express, Poste Italiane, Axepta BNL, Banca Sella, Bancomat Pay, Iccrea, Nexi, Satispay e UniCredit. Sulla app Io e sui sistemi messi a disposizione dalle banche ed operatori saranno visibili le operazioni valide ai fini del cashback. Attenzione perché le transazioni sono visibili il giorno dopo che i circuiti bancari le hanno contabilizzate (potrebbero servire fino a 3 giorni).
Ma il cashback funziona davvero?
I disagi informatici che hanno causato rallentamenti nei primi due giorni di Cashback per chi si registrava sull’app IO sembrano essere in parte risolti: è quanto spiegano fonti di Palazzo Chigi tenendo conto di quanto riferito dagli uffici tecnici che si occupano del sito del Cashback.
I problemi dell’app Io, però, non sono ancora stati risolti e registrare i metodi di pagamento con cui accedere ai rimborsi del 10% sulle spese effettuate a dicembre con carte, bancomat e app è praticamente impossibile. Nonostante il trionfalismo del governo, che rivendica l’alto numero di adesioni, registrare le carte sull’app resta un incubo per migliaia (se non milioni) di italiani che stanno tentando di accedere al cashback. E i malfunzionamenti dell’app vanno ormai avanti dal 7 dicembre, quattro giorni fa.
Considerando l’impossibilità di registrare carte, bancomat e app per aderire al cashback, il governo sta pensando a una proroga per gli acquisti validi per il bonus di dicembre. Anche se l’idea dell’extra cashback natalizio serviva per incentivare gli acquisti nei negozi prima del Natale e, quando mancano ormai due settimane soltanto alle feste, il tempo rimasto sembra poco.
Fonte: Altroconsumo.it