Diffusione di Micro Debiti tra i giovani: insegnare l’educazione finanziaria per imparare a non indebitarsi.

06 December 2022 IN Attualità
Diffusione di Micro Debiti tra i giovani

La solidità patrimoniale di giovani e giovanissimi potrebbe essere minacciata dalla familiarità che Millennials e Generazione Z hanno con i prodotti digitali.

Sono i risparmiatori di domani, ma il rischio è che al domani arrivino senza risparmi. I numeri in crescita dell’utilizzo dei sistemi di pagamento Buy now pay later (Bnpl) tra gli under 35 non rassicurano: la familiarità di Millennials e Generazione Z con i prodotti digitali, unita alla spinta al consumo e a una scarsa educazione finanziaria, potrebbe infatti minacciare la già limitata solidità di giovani e giovanissimi.

Antonella Sciarrone Alibrandi, docente di Diritto dell’economia e direttrice dell’Osservatorio sul debito privato dell’Università Cattolica, spiega che la natura gratuita e senza interessi dei sistemi Bnpl, fa sì che il pagamento non venga percepito come ciò che realmente è, ovvero una nuova forma di indebitamento. Infatti, la tendenza è quella di pensare che ci sia un prestito se ci sono degli interessi da pagare. E quindi, dove gli interessi non ci sono, in fondo, non ci sia prestito e di conseguenza non ci sia rischio. E invece il rischio esiste ed è legato “al non essere in grado di valutare bene quanto debito si sta assumendo, con l’eventualità di non riuscire a pagarlo regolarmente alle scadenze e quindi di incorrere in penali, che possono essere anche molto elevate”, spiega la dottoressa Sciarrone.

Cos’è BNPL?

Il Buy now pay later (Bnpl) è un tipo di finanziamento a breve termine che consente ai consumatori di effettuare acquisti e pagarli in una data futura, spesso senza interessi. Definiti anche prestiti rateali, i Bnpl stanno diventando un’opzione di pagamento sempre più diffusa. Il modello di rateizzazione degli acquisti online è oggi messo a disposizione da diverse piattaforme di eCommerce con l’obiettivo di incentivare i consumi e offrire soluzioni di pagamento alternative e più flessibili. 

Buy Now Pay Later presenta una serie di vantaggi, ma anche qualche svantaggio. Vediamo quali sono:

Vantaggi

  • Un’autorizzazione immediata al pagamento differito
  • La divisione in rate del pagamento (in genere tre o quattro)
  • L’assenza di interessi (se il cliente rispetta la tempistica dei pagamenti)
  • L’utilità in caso di acquisti imprevisti o di emergenza

Svantaggi

Non si possono sottovalutare i possibili rischi e svantaggi di questa tipologia di credito al consumo. Tra questi:

  • La tendenza, da parte del cliente, a comprare cose che non servono davvero e a fare acquisti impulsivi
  • L’accresciuta difficoltà a monitorare le proprie spese se non si tiene sotto controllo il budget personale nel suo complesso

Nonostante le formule Bnpl vengano usate per lo più per acquisti di importi contenuti, la somma di tanti piccoli debiti, se non controllata, può “creare dei problemi rispetto alla solidità patrimoniale, alla liquidità, quando non proprio all’insolvenza”. Sono, quindi, controllo e consapevolezza a fare la differenza, ma proprio di queste l’Italia sembra essere carente. “Secondo il rapporto Edufin del 2022 sull’educazione finanziaria, nell’ultimo anno sempre più italiani avrebbero speso più di quello che era il loro reddito disponibile. Considerando che i giovani, mediamente, non riescono a mettere da parte molto, tra gli stipendi in Italia molto bassi e la conseguente poca possibilità di risparmio, appare evidentemente che il rischio dell’indebitamento sia crescente.

Educazione finanziaria in Italia

In Italia, il grado medio di conoscenza economico finanziaria è molto basso; i dati della seconda edizione dell’indagine sull’alfabetizzazione e le competenze finanziarie degli italiani (Iacofi), condotta dalla Banca d’Italia nel 2020 sulla base di una metodologia armonizzata in ambito Ocse, conferma la posizione di ritardo del nostro Paese nel confronto internazionale, già rilevata peraltro nel 2017, sebbene evidenzi un miglioramento nelle conoscenze degli italiani e una sostanziale stabilità nei loro comportamenti e nelle loro attitudini. Nello specifico, il livello medio di alfabetizzazione finanziaria degli italiani – pari a 11,2 (in una scala da 1 a 21) – differisce a seconda del grado di istruzione (la variabile più rilevante), del genere, dell’età e della localizzazione geografica degli intervistati. È più basso, infatti, tra i giovani, tra le donne e tra i residenti del Mezzogiorno.

L’importanza dell’educazione finanziaria

Diviene, quindi, fondamentale trasferire quanto prima ai giovani le competenze finanziarie utili per affrontare il loro futuro. Ciò si rende necessario per diverse ragioni. Innanzitutto, l’educazione finanziaria è tanto più importante quanto più le fasi di ciclo economico sono difficili poiché consente di disporre degli strumenti per affrontare le situazioni di incertezza. In secondo luogo, è ancor più rilevante alla luce della crescente digitalizzazione nel campo finanziario, con i maggiori rischi che la minore prossimità relazionale può presentare. Infine, mostra una stretta interconnessione con uno sviluppo economico e sociale sostenibile in quanto ha implicazioni di lungo periodo, insegna a risparmiare e investire in modo consapevole e responsabile nonché a compiere scelte virtuose anche in ottica intergenerazionale. “Dobbiamo affrontare cambiamenti di paradigma come la digitalizzazione, che non si ferma e anzi procede a passi velocissimi, senza criminalizzare i comportamenti, ma attrezzandosi per non aggravare la situazione. Serve un’educazione finanziaria che non voglia dire soltanto imparare la differenza tra interessi semplici e interessi composti, ma essere consapevoli delle proprie entrate, delle proprie uscite, della sostenibilità dei debiti che si assumono prospetticamente, e della necessità di risparmiare”.
 

Fonte: Il Sole 24 Ore
 

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