I recenti sviluppi sul fronte dei crediti deteriorati

13 May 2020 IN Attualità
I recenti sviluppi sul fronte dei crediti deteriorati

Negli ultimi anni, le pressioni del regolatore e del mercato per ridurre l'incidenza degli NPL nei bilanci bancari e per migliorarne la gestione hanno indotto le banche a ricorrere a due principali modalità alternative di gestione degli NPLs: la cessione diretta a terzi e le cartolarizzazioni. 


Dopo una prima fase in cui gli operatori specializzati si sono concentrati sulle sole sofferenze, l'attenzione si sta progressivamente spostando verso le posizioni classificate come inadempienze probabili (Unlikely To Pay - UTP). 


Si tratta di crediti erogati a debitori le cui difficoltà di rimborso possono essere superate attraverso la ristrutturazione della posizione debitoria o la concessione di nuova finanza. 


Nelle operazioni di cartolarizzazione, le banche cedono i crediti a una società veicolo di cartolarizzazione la quale emette titoli suddivisi in tranches con una rischiosità diversificata. Inoltre, sulla tranche meno rischiosa, cioè la senior, può essere rilasciata la garanzia dello Stato italiano, la cosiddetta GACS (Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze) a condizione che siano rispettati i rigorosi requisiti previsti dalla legge.


Nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione, il soggetto tenuto alla gestione/recupero dei crediti (servicer) deve essere una banca o un intermediario finanziario vigilato, come definito dal Testo Unico Bancario. Questi soggetti, come detto, possono esternalizzare l'attività di recupero alle società non vigilate titolari della licenza prevista dal TULPS; non può invece essere delegato a soggetti terzi non vigilati il compito di verificare la conformità delle operazioni di cartolarizzazione alla legge e al prospetto informativo.


A dicembre scorso nei bilanci delle banche italiane c’erano ancora 173 miliardi di crediti deteriorati netti, di cui 85 miliardi ovvero circa il 50% erano classificati Utp


Se davvero un 10%-20% delle aziende italiane non sopravviverà alla crisi (fonte Cerved Rating) circa 8,5-17 miliardi di euro degli 85 miliardi classificati come Utp finiranno “in automatico” tra le sofferenze.


Senza contare che oggi è impossibile stimare l’incidenza di nuovi sconfinati/scaduti ovvero le posizioni per le quali il debitore ha accumulato un ritardo di 90 giorni rispetto alla data prevista per la sua obbligazione. 


Ricordiamoci dunque che il buon funzionamento dell'industria del recupero è assai importante. 


Per questa ragione oggi più che mai l’attività di Data Remediation è fondamentale per analizzare gli assets patrimoniali dell’impresa e/o di una persona fisica.


Per le Banche una maggiore efficienza ed efficacia degli operatori si traduce in prezzi più elevati degli NPLs e quindi in minori impatti delle cessioni sul proprio conto economico. 


Inoltre, un’attenta gestione degli UTP può dare un significativo contributo alla quota di debitori in difficoltà che rientrano in bonis, con effetti benefici sia per il sistema bancario (minori NPLs) che per l'economia (maggiore ripresa economica). 


Infine, l'efficacia dei recuperi contribuisce ad assicurare la profittabilità delle tranches junior delle cartolarizzazioni e indirettamente protegge il valore delle tranches senior. Poiché queste ultime sono spesso trattenute in bilancio dalle banche cedenti, in vari casi con l'assistenza della garanzia erogata dallo stato tramite il meccanismo della GACS, maggiori tassi di recupero contribuiscono a mitigare i rischi per le banche e per lo Stato.

 

Fonte: Banca d’Italia / Business Defence
 

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