Il ritardo nei pagamenti dalla Pubblica Amministrazione è uno dei problemi più grandi per le imprese italiane, che a causa dei debiti della PA si trovano spesso in deficit di liquidità. Il report Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS D&B descrive la situazione dei pagamenti alle imprese italiane: diminuiscono i ritardi gravi, ma solo un’impresa su otto della pubblica amministrazione rispetta le scadenze di pagamento. Lo stato dei pagamenti alle imprese italiane è ben descritto dall’ultimo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS D&B, evidenzia come da un lato siano diminuiti i ritardi gravi ma dall’altro solo un’impresa su tre paghi puntualmente. Bene il settore finanziario, ma solo un’impresa su otto della pubblica amministrazione rispetta le scadenze. In un solo anno sono diminuiti del 12% i ritardi gravi nei pagamenti alle imprese. Ad accusare le maggiori difficoltà di pagamento sono le imprese del settore del commercio al dettaglio: il 22% di queste salda le fatture con oltre il mese di ritardo. Complessivamente comunque il 35,1% delle imprese del nostro Paese rispetta le date di scadenza, ma ancora il 51,1% salda entro il mese di ritardo; la percentuale dei ritardi gravi si aggira intorno al 13,8%. Quest’ultima è la cifra più bassa degli ultimi sei anni, pur tenendo conto che negli anni della crisi era cresciuta in percentuale del 150,9%. A distinguersi in Italia per puntualità sono le imprese del nord est dove i ritardi gravi si aggirano attorno all’8.1%, mentre il 43,5% delle imprese rispetta le scadenze e paga regolare. La Lombardia si aggiudica una menzione d’onore, con il 45,2% di imprese virtuose: è Sondrio la provincia più puntuale d’Italia. Al sud invece ben il 23,2% fatica ancora a saldare i debiti con i fornitori. Buone anche le performance del nord ovest con 41,5% di pagamenti alla scadenza, e solo il 9% oltre il mese di ritardo; al centro sono il 31,1% le imprese puntuali, 16,4% i cattivi pagatori. Seconda nella classifica dei buoni pagatori l’Emilia Romagna, seguita dal Veneto (44,3%), Friuli Venezia Giulia (43,8%) e Valle D’Aosta (39,1%). Situazione opposta in Sicilia: solo il 18,7% di pagamenti regolari e il 25,1% di gravi ritardi; le imprese di Caserta sono le meno puntuali della penisola. Il settore dei servizi finanziari gode di miglior salute con il 45% delle imprese rispettose delle date di scadenza e solo il 9,8% di ritardi gravi, a cui segue l’edilizia col 39,4% di imprese puntuali e il 11,6% di ritardi gravi. In difficoltà invece il settore del commercio al dettaglio: solo il 24,9% delle imprese risulta puntuale. Infine solo un’impresa su otto della pubblica amministrazione invece rispetta le scadenze di pagamento. Da segnalare come il settore che meglio sta reagendo alla crisi sia quello dei trasporti e della distribuzione, nel quale durante gli ultimi sei anni i cattivi pagatori sono cresciuti solo, si fa per dire, del 46,9%. Nonostante i buoni segnali emersi, che non devono comunque fare abbassare la guardia alle imprese italiane, la puntualità nei pagamenti da parte delle nostre imprese resta ancora lontana se paragonata al resto d’Europa. Vediamo quindi quali possono essere alcune azioni da intraprendere per cercare di evitare di incorrere in queste problematiche. La parola d’ordine in questo come in molti altri ambiti è: prevenzione. Molte, troppe aziende affrontano il problema solo quando è ormai troppo tardi, vedendosi poi costrette a richiedere capitale di terzi, cosa non semplice viste le attuali difficoltà di accesso al credito. Attuare delle misure preventive e saper individuare tempestivamente eventuali problemi di mancati incassi potrebbe fare la differenza per il proprio business. Bisogna pertanto:
- fare molta attenzione ad alcuni semplici segnali da parte dei clienti come: aumento del numero di richieste di informazioni commerciali, riduzioni o incrementi improvvisi di ordini, aumento di dispute e controversie, elevato turnover del personale, pagamenti lenti o fermi, assegni ritirati e impossibilità di contattare il cliente;
- cercare informazioni sulla solvibilità;
- puntare su decisioni di credito strutturate;
- scambiare esperienze e informazioni in ambito di pagamento;
- avere una severa gestione dei debitori;
- stabilire il livello di perdite massimo sostenibile.
Per evitare o gestire al meglio i mancati pagamenti è consigliabile:
- conoscere il cliente con il quale avvengono gli scambi commerciali, ad esempio controllando la correttezza anagrafica;
- predisporre un modulo di richiesta di credito;
- fornire termini e condizioni di credito chiare, con limiti adeguati;
- strutturare un processo di controllo del credito ben definito e ben documentato;
- comunicare regolarmente con il cliente;
- prestare attenzione alle scadenze;
- pensare e agire in maniera proattiva e tempestiva;
- evitare gli assegni, preferendo invece il bonifico bancario o l’addebito diretto;
- nei casi estremi, considerare la possibilità di rivolgersi ad un’Agenzia di Recupero Crediti.
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