Il lavoro dopo il Covid-19: quali saranno i più richiesti dopo l’emergenza?

08 April 2020 IN Attualità
Il lavoro dopo il Covid-19: quali saranno i più richiesti dopo l’emergenza?

Come sta rispondendo il mercato del lavoro all’emergenza Covid-19? Quali conseguenze ci saranno in futuro?


LinkedIn, il più grande network professionale al mondo, ha preso in esame i flussi legati ai tassi di assunzione dall’inizio dell’emergenza coronavirus in Italia e Cina, i due paesi inizialmente più colpiti, analizzando quali impatti possano avere questi trend a livello globale nei prossimi giorni e settimane.


Mariano Mamertino, senior economist di Linkedin ha detto che “i dati di LinkedIn mostrano come in Italia le assunzioni siano crollate dal momento in cui sono entrate in vigore le norme legate al lockdown all’inizio di questo mese. E lo stesso fenomeno si è verificato anche in Cina a febbraio, dove ora i numeri relativi ai tassi di assunzione stanno iniziando a muoversi in direzione positiva. Molte aziende stanno ovviamente affrontando tempi incredibilmente difficili, in particolare quelle nel settore del turismo, ma abbiamo visto enormi quantità di ingegnosità e resilienza da parte delle persone che si incontrano sulla nostra piattaforma per trovare modi per superare questo momento”.


Molte aziende stanno rapidamente adattando i loro modelli di business e le loro attività in modo da garantire alle proprie risorse di mantenersi occupate e le attività in esecuzione. Stiamo anche vedendo emergere alcuni nuovi posti di lavoro, in particolare nella vendita al dettaglio di beni di consumo, nella sanità e nella logistica, poiché questi settori si evolvono per soddisfare la domanda dei consumatori.


I lavori digitali sono quelli più adattivi, flessibili e richiesti non solo in questo periodo di “social distancing” ma lo saranno soprattutto anche nel futuro. 


Il virus ha coinvolto 183 Paesi a livello globale mettendo in ginocchio le nostre economie con grosse perdite di capitali, di lavori e purtroppo di persone. Si stima che il virus determinerà una forma a “L” o “U” dei risultati economici portando una recessione nei Paesi maggiormente impattati. Goldman Sachs, ad esempio, stima un calo del Pil del 34% nel solo secondo trimestre del 2020.


Ma quali saranno i lavori più richiesti dopo l’emergenza?


Ci sono 3 fenomeni che è importante analizzare per capire i trend dei lavori più richiesti:

 

  1. Il lavoro a distanza è cresciuto del 90% grazie all’utilizzo di diverse tecnologie. Solo Zoom in questo periodo ha avuto un balzo in Borsa del 67%. Quello che stiamo vivendo non è il vero smart working, piuttosto è “lavoro da casa”, ma in ogni caso ci ha obbligato ad imparare nuovi modi di comunicare e nuove tecnologie. E ha salvato tanti posti di lavoro. 

  2. I lavori che hanno visto un crollo pesante sono stati quelli legati al turismo, alla ristorazione, alla produzione di beni non essenziali, ai trasporti, al retail. Oggi sono in aumento invece tutti i lavori legati al mondo sanitario, medici ed infermieri, così come addetti al trasporto, alla logistica, all’e-commerce e alle piattaforme digitali. Google, Apple, Microsoft, Netflix, Amazon e altri giganti Tech continuano ad assumere. La loro importante presenza online e la non dipendenza da luoghi fisici (sebbene Apple abbia una grande catena di negozi) consentono loro di rimanere aperti. E di continuare a guadagnare dal momento che siamo stati obbligati a cambiare le nostre esperienze privilegiando l’online sia in termini di comunicazione sia di acquisto.

  3. Non torneremo più indietro. Le nostre esperienze saranno comunque modificate anche nel futuro. Questo significa che non entreremo più in un supermercato affollato, in un treno pieno, o faremo un viaggio in comitiva a cuor leggero. Stessa cosa si dica per il lavoro. Dopo che abbiamo sperimentato lo smart working, siamo sicuri che ritorneremo in ufficio tutti i giorni? Dopo che abbiamo sperimentato la formazione online, siamo sicuri che torneremo in aula tutti i giorni? Dopo che abbiamo utilizzato i pagamenti online, siamo sicuri che torneremo a pagare sempre in contanti?

 

“In questo periodo abbiamo visto molti business fare una vera e propria riconversione non solo di prodotto ma anche di processi digitali e questo può disegnare dei nuovi trend per le professioni più richieste nel futuro – spiega Mariagrazia Bizzarri, Head of people development, reward and transformation in NEXI. 


Le professioni più ricercate richiederanno skill nell’analisi e interpretazione dei dati e dei processi digitali:  data specialist, digital marketing e SEO expert, e-commerce specialist, esperti di comunicazione (soprattutto di gestione della crisi), IT developer sono tra i primi lavori che vedranno una ripresa”.


La politica sta vagliando delle soluzioni per mitigare la crisi economica e presto saranno varate delle misure in tutti i paesi. Tuttavia queste misure non devono essere sequenziali alla crisi che stiamo vivendo. 
Assieme alla fase di lockdown bisogna pensare e realizzare in maniera efficace e rapida la fase di unlocking!


 
Fonte: Il Sole 24 Ore
 

Seguici su Linkedin per restare aggiornato