Italia: il Crowdinvesting in fase di contrazione
Il settore del crowdinvesting in Italia ha subito un significativo arretramento, con una drastica diminuzione dell'equity crowdfunding (-25,5%), mentre i minibond sono in crescita (+34,5%), rappresentando comunque una piccola fetta del mercato. Resiste invece il segmento immobiliare con un incremento del 7,2%. Nonostante un lieve calo dell'1% l'anno scorso, quest'anno il mercato ha registrato una nuova contrazione: la raccolta totale è stata di 302,35 milioni di euro, in calo del 5,3% rispetto ai dodici mesi precedenti.
Il valore cumulato del crowdinvesting in Italia, esclusi i fondi raccolti tramite piattaforme non prevalentemente online e quelle che prestano a persone fisiche, ha raggiunto 1,3 miliardi di euro. Il numero delle piattaforme attive si è dimezzato, passando da 66 a 33, principalmente a causa del nuovo iter autorizzativo europeo, completato solo da poche piattaforme. Nonostante ciò, l'Italia rimane al secondo posto in Europa per numero di piattaforme, preceduta solo dalla Francia con 56.
Osservatorio Crowdinvesting della School of Management del PoliMI
Questi dati emergono dal nono report sul Crowdinvesting dell'Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, che ha analizzato il settore fino al 30 giugno 2024. «Le cause della diminuzione della raccolta sono due», spiega Giancarlo Giudici, direttore dell’Osservatorio Crowdinvesting. «La prima è il processo autorizzativo previsto dal nuovo Regolamento ECSP, completato entro la scadenza di novembre 2023 solo da poche piattaforme. La seconda è il nuovo equilibrio di mercato sui tassi di interesse, che ha portato gli investitori a chiedere rendimenti più elevati, non sempre accettati dagli imprenditori».
Cos’è il Crowdinvesting?
Il crowdinvesting rappresenta una modalità di investimento basata sulla raccolta di capitali tramite il “crowd”, ovvero la folla. Include tutti quegli strumenti finanziari innovativi che permettono alle aziende di raccogliere capitali online, provenienti sia da investitori professionali che da investitori retail. Per gli investitori, il crowdinvesting offre una nuova possibilità di diversificazione del portafoglio, più diretta e coinvolgente; per le imprese, rappresenta una modalità di finanziamento partecipativa.
In Italia, fino ad oggi, il crowdinvesting ha visto una crescita significativa negli ultimi anni, offrendo opportunità soprattutto a startup e PMI. L’equity crowdfunding, inizialmente riservato alle sole imprese innovative, è stato esteso a tutte le PMI con la Legge di Stabilità del 2017. Attualmente, il 72% dei progetti finanziati appartiene a settori innovativi, tecnologici o a vocazione sociale.
Partecipazione e innovazione nel crowdinvesting
Chi partecipa a campagne di crowdinvesting sceglie di investire in progetti finalizzati allo sviluppo di settori come la sostenibilità, l’economia circolare, la nuova agricoltura, la medicina e la digitalizzazione. Questi investimenti possono portare a cambiamenti tangibili e concreti nel settore di riferimento, spesso percepibili dagli stessi investitori.
Rispetto alla finanza tradizionale, il crowdinvesting è più accessibile agli investitori retail, permettendo loro di entrare direttamente in contatto con le imprese, conoscere i team, visionare i business plan e seguirne gli sviluppi. Gli investitori possono inoltre contribuire a raccogliere altri sostenitori per i progetti in cui credono, aumentando la risonanza delle campagne.
Il processo avviene senza costi di intermediazione: le piattaforme di crowdinvesting autorizzate, come Opstart, Crowdlender e Crowdbond, selezionano attentamente le proposte, fornendo tutte le informazioni necessarie e creando processi online per effettuare gli ordini di investimento. Queste piattaforme non gestiscono direttamente i passaggi di denaro né trattengono commissioni o richiedono costi di iscrizione.
L'importanza delle Informazioni Commerciali nel Crowdinvesting
Nel mondo del crowdinvesting, avere accesso a informazioni commerciali puntuali e precise è essenziale per navigare il mercato senza incorrere in rischi inutili. Informazioni accurate e aggiornate sulla solidità finanziaria delle aziende, sui loro business plan e sugli sviluppi di mercato permettono agli investitori di effettuare scelte consapevoli e strategiche. Senza una conoscenza approfondita e dati affidabili, si rischia di investire in progetti non sostenibili o poco trasparenti, compromettendo il rendimento del proprio portafoglio. Pertanto, l'accesso a dati precisi non solo aiuta a individuare le migliori opportunità di investimento, ma è anche fondamentale per ridurre i rischi e garantire una gestione del portafoglio più sicura ed efficace.
In un contesto in cui la rapidità e l'affidabilità delle informazioni possono fare la differenza tra il successo e il fallimento, l'accesso a dati commerciali di qualità rappresenta un vantaggio competitivo imprescindibile.
Business Defence offre dati certi e aggiornati per approfondire la situazione di un’impresa tramite correlazioni intelligenti, permettendo di valutarne l'affidabilità prima di avviare qualsiasi transazione commerciale. L'azienda mette a disposizione un’ampia gamma di report informativi su persone fisiche e giuridiche, strutturati in base alle esigenze del cliente.
Fonte: Il Sole 24 Ore