Ivass: risvegliate altre 240mila polizze dormienti

18 November 2020 IN Attualità
Ivass: risvegliate altre 240mila polizze dormienti

Da qualche anno l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, è impegnata a cercare i beneficiari delle cosiddette polizze dormienti che sono ‘parcheggiate’ presso le assicurazioni prima che finiscano in prescrizione.
Si tratta di polizze assicurative che, per vari motivi, non sono state riscosse dai beneficiari e che, per questo motivo, giacciono presso le imprese di assicurazione. Rientrano in questa categoria, per esempio, le polizze sulla vita che non sono mai state incassate dai beneficiari, poiché magari nessuno – oltre il soggetto deceduto – ne era a conoscenza.
Se nessuno le reclama, di fatto, passati 10 anni è come se le polizze passassero in prescrizione e, di conseguenza, il legittimo proprietario diventa il Ministero delle Finanze. Difatti, in base all’art. 1, comma 343, della legge n. 266/2005: le somme relative alle polizze vita prescritte sono da conferire al “Fondo rapporti dormienti”, istituito presso la CONSAP, ovvero alla Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, società controllata totalmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.


Grazie all’attività di incrocio dei dati effettuata sono state risvegliate ben 240mila polizze dormienti per un controvalore di 4,4 miliardi.


È quanto emerge da un’indagine dell’Istituto, che prosegue nell’impegno per il risveglio delle polizze dormienti, attraverso l’incrocio dei dati. Le polizze vengono definite ”dormienti” in quanto non sono state riscosse dai beneficiari e giacciono presso le imprese in attesa della prescrizione.


Nella lettera inviata al mercato, anche per il 2020 l’Ivass offre alle compagnie assicurative il servizio di incrocio tra i codici fiscali degli assicurati italiani e i dati sui decessi disponibili presso l’Anagrafe tributaria, ”in modo da agevolare la ricerca di polizze non riscosse”.


Il nuovo incrocio interessa anche le polizze infortuni, che assicurino un capitale in caso di decesso per infortunio.


I dati raccolti dall’Ivass, spiega l’Istituto, ”aiuteranno le imprese a individuare e contattare i beneficiari per una pronta liquidazione dei capitali assicurati”. Con il ”risveglio” delle polizze le imprese dovranno attivarsi tempestivamente per la liquidazione delle somme ai beneficiari.


Cosa fare per non perdere il premio
Il beneficiario di una polizza vita ha 10 anni di tempo per incassare il premio prima che vada in prescrizione.
Il termine decorre da quando si è verificato l’evento coperto dalla polizza, cioè la morte dell’assicurato o la scadenza del prodotto d’investimento.
Scaduto questo termine, le compagnie devono versare i premi non reclamati al Fondo rapporti dormienti della Consap, presso il ministero dell’Economia.
Nel caso in cui si venga a conoscenza di una polizza scaduta è bene ricordare che solo il beneficiario può chiederne il rimborso, rivolgendosi all’intermediario con cui era stato stipulato il contratto oppure al Servizio ricerche polizze vita dell’Ania, l’Associazione nazionale delle imprese di assicurazione.
Una volta rintracciata la polizza dormiente, è necessario presentare la domanda tramite il sito della Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici.

Le attività di rintraccio e catalogazione delle cosiddette "polizze dormienti" prosegue incessantemente: Business Defence, specializzata nel rintraccio di Persone Fisiche, propone una soluzione studiata ad hoc per la verifica di esistenza in vita e il rintraccio dell’assicurato. In caso di decesso, sarà possibile inoltre individuare gli eredi della prestazione di una data polizza, il rintraccio degli stessi e della verifica dell’accettazione o rinuncia dell’eredità.

 

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