La gestione del recupero crediti ai tempi del COVID

23 March 2021 IN Promozioni
La gestione del recupero crediti ai tempi del COVID

La situazione di crisi, l’effetto psicologico della pandemia, ed il timore degli italiani di non poter affrontare adeguatamente i prossimi mesi sono alla base di un ingente numero di richieste di proroga dei termini di pagamento o, più semplicemente, di mancati pagamenti.
 

Proprio in questi giorni leggiamo i dati proposti dall’Outlook ABI-Cerved sui crediti deteriorati.
 

Le stime prevedono nel 2021 un’impennata dei nuovi flussi: infatti se, finora, le misure straordinarie adottate dal governo hanno impedito che il blocco delle attività economiche e le successive restrizioni dovute all’emergenza sanitaria si traducessero in un’impennata dei default delle aziende e in un aumento della rischiosità del credito, ora è attesa una crescita che si stima possa arrivare al 4,3%.
 

Gli impatti più significativi interesseranno le aziende di media dimensione e le imprese operanti nei servizi, settore particolarmente colpito dalla pandemia. 
Le previsioni a livello territoriale evidenziano gli incrementi più marcati nelle regioni del Centro, ma è il Sud a confermarsi al termine del periodo di previsione l’area territoriale caratterizzata dai tassi di deterioramento più alti.

La crisi pandemica ha portato ad un risultato estremamente prevedibile: l’Italia è sempre più povera.
 

A farne le spese sono soprattutto le famiglie, specie se numerose. A certificarlo è l’Istat: nel 2020, un milione di persone in più sono nella povertà assoluta, che coinvolge 335mila famiglie in più rispetto al 2019. Tra le famiglie, la povertà assoluta è passata dal 6,4% al 9,4%, mentre tra le singole persone, l’aumento è stato dal 7,7% al 9,4%. Complessivamente è sempre il Sud ad essere più povero ma è nel ricco e avanzato Nord che la situazione è peggiorata di più.
 

Al termine degli effetti di contenimento delle moratorie e delle altre misure eccezionali adottate dalle autorità di vigilanza e dai governi, questa lunga fase di congelamento si interromperà, con inevitabili riflessi sui tassi di deterioramento del credito. 
 

Non è trascurabile neppure l’impatto che verrà generato sull’andamento del mercato del lavoro a fronte della progressiva normalizzazione dei provvedimenti a sostegno dell’occupazione.
 

Non a caso l'ABI continua a chiedere che l’uscita dalle misure di emergenza sia graduale e che non si realizzi prima della fine della pandemia. 
 

Ricordiamo tuttavia che il Covid-19 e le misure restrittive del Governo non danno diritto in maniera indiscriminata a non rispettare le scadenze contrattuali.

Il nostro consiglio è sempre quello di negoziare in via stragiudiziale trovando un accordo che vada incontro alle esigenze del cliente in un periodo di probabile difficoltà del soggetto.
Mediare il conflitto tra debitore e creditore, con l’obiettivo di evitare il contenzioso legale e consentire al creditore stesso di recuperare in tempi rapidi in toto o almeno in parte il proprio credito.
 

Business Defence consapevole della necessità di mirare gli interventi di recupero dei crediti supporta banche, finanziarie, services nelle attività fornendo loro informazioni precise, puntuali e affidabili. 
 

Il particolare momento storico che stiamo attraversando oggi più che in passato impone una tecnica di recupero volta al dialogo con il debitore.
È sconsigliabile una tecnica di recupero aggressiva: in primo luogo perché si compete con altri creditori e per le scarse risorse del debitore, poi perché quando la situazione migliorerà e i debitori si ristabiliranno finanziariamente, sarà nuovamente possibile contare su di loro! 
Commercialmente sappiamo essere più facile mantenere un cliente che acquisirne uno nuovo.
 

Consigli per recuperare i velocemente i tuoi crediti:

  • Essere strategici, innovativi e rapidi nel processo di identificazione dei contatti del debitore
  • Mantenere una relazione costruttiva con il cliente 
  • Essere compliant al GDPR

 

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