Di fronte all’immobilismo dei governi e al silenzio assordante delle istituzioni internazionali, la società civile sceglie di agire. È in questo contesto che nasce la Global Sumud Flotilla, una mobilitazione internazionale che a fine agosto metterà in mare decine di imbarcazioni per sfidare il blocco navale imposto da Israele e portare aiuti vitali a Gaza.
Il 31 agosto vascelli provenienti da 44 Paesi partiranno dalle coste di Spagna e Tunisia per unirsi in quella che si preannuncia come la più ampia iniziativa civile via mare mai realizzata. Ogni barca trasporterà beni di prima necessità, medicinali, cibo e strumenti per alleviare le sofferenze di una comunità stremata da oltre venti mesi di guerra, carestia e isolamento.
Il messaggio è chiaro: il blocco deve finire.
Resilienza e solidarietà globale
La parola “sumud”, in arabo, significa resilienza. Una resilienza pacifica, nonviolenta, che si oppone all’ingiustizia attraverso la disobbedienza civile e la solidarietà transnazionale.
La Global Sumud Flotilla nasce dall’unione di tre precedenti esperienze – la Freedom Flotilla Coalition, il Movimento Globale per Gaza e il Maghreb Sumud Convoy – e ha già raccolto l’adesione di personalità del mondo della cultura, della politica e dello spettacolo.
Dall’Italia, nomi come Alessandro Gassman, Zerocalcare, Alessandro Barbero e Claudio Santamaria hanno scelto di esporsi, affiancando voci internazionali come Greta Thunberg, Mark Ruffalo e Susan Sarandon. L’obiettivo è uno: tenere viva l’attenzione mediatica e dare voce a chi, da Gaza, non riesce più a farla sentire.
Gaza: un assedio totale
L’occupazione israeliana impone un assedio totale per terra, mare e aria, isolando Gaza dal resto del mondo. Le rotte terrestri sono bloccate o rigidamente controllate dalle forze di occupazione e dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), spesso responsabili di ritardi o restrizioni agli aiuti, talvolta trasformati persino in trappole mortali.
L’Onu e numerose organizzazioni umanitarie denunciano da mesi la condizione disperata della popolazione di Gaza, sottoposta a bombardamenti continui e a una carestia indotta.
Gli episodi di violenza non risparmiano neppure gli ospedali, come dimostrano i recenti attacchi contro il complesso Nasser di Khan Yunis, colpito con la tecnica del “double tap” che mira deliberatamente anche ai soccorritori. Una pratica già condannata altrove, ma che qui sembra passare sotto silenzio.
Parallelamente, in Cisgiordania si intensificano demolizioni, violenze dei coloni e progetti di colonizzazione che rischiano di cancellare definitivamente la prospettiva di uno Stato palestinese.
In questo scenario, la Global Sumud Flotilla rappresenta un atto di disobbedienza civile e di speranza. Non sarà semplice raggiungere le coste di Gaza: precedenti imbarcazioni – come la Handala o la Conscience – sono state intercettate o attaccate. Ma ogni tentativo diventa testimonianza di un rifiuto collettivo di rimanere in silenzio di fronte al genocidio.
L’attenzione internazionale può cambiare l’equilibrio: più occhi sono puntati, maggiore sarà il costo politico di un’aggressione.
Dare voce per stare dalla parte giusta della storia
BD Business Defence ritiene doveroso non restare indifferente di fronte alla drammatica situazione di Gaza. Esprimiamo il nostro sostegno a quanti si impegnano per rompere l’assedio e portare aiuti umanitari, consapevoli che la solidarietà rappresenta un principio universale e imprescindibile.
Come realtà aziendale, riteniamo importante contribuire attraverso la diffusione di informazioni e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. La Global Sumud Flotilla non è soltanto un’iniziativa di attivisti, ma un appello alla coscienza collettiva che merita attenzione e sostegno.
Con i nostri canali desideriamo amplificare questa voce, favorendo consapevolezza e attenzione su un tema che riguarda l’intera comunità internazionale. Il diritto alla vita e alla dignità non conosce confini e riguarda ciascuno di noi.