La sfida fiscale Italiana: Il 47% degli Italiani non dichiara alcun reddito

27 November 2023 IN Attualità
La sfida fiscale Italiana

Il sistema fiscale italiano si trova di fronte a una sfida significativa, evidenziata da un dato preoccupante: il 47% degli italiani non dichiara alcun reddito, secondo i risultati di una recente ricerca condotta dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali.

Andamento dei redditi

I dati relativi al 2021, dichiarati nel 2022 per l'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), indicano un totale di redditi pari a 894,162 miliardi di euro, che hanno generato un gettito fiscale di 175,17 miliardi di euro. Questo rappresenta un aumento rispetto ai 164,36 miliardi dell'anno precedente. Tuttavia, nonostante il miglioramento, il 47% della popolazione italiana continua a non dichiarare alcun reddito.

Irpef, un contribuente ogni 1,427 abitanti

Aumentano i dichiaranti (41.497.318) e i contribuenti/ versanti, vale a dire coloro che versano almeno 1 euro di Irpef, che salgono a quota 31.365.535, valore più alto registrato dal 2008. Tuttavia, questa cifra va rapportata al fatto che a ciascun contribuente corrispondono 1,427 abitanti. È quanto emerge dal report “Settima regionalizzazione sul bilancio del sistema previdenziale italiano” a cura del Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali, presentato il 7 novembre al Cnel in collaborazione con la Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità (Cida). In pratica, nonostante l'aumento dei contribuenti, la sfida della non dichiarazione di reddito persiste.

Non è accettabile - commenta Stefano Cuzzilla, Presidente Cida, confederazione dei dirigenti di azienda - che poco più del 13% della popolazione si faccia carico della quasi metà degli italiani che non dichiara redditi e trova benefici in un groviglio di agevolazioni e sostegni, spesso concessi senza verificarne l’effettivo bisogno. Un 13% che guadagna da 35mila euro lordi in su, e che per questo non può beneficiare del taglio al cuneo fiscale perché è considerato troppo ricco e non può difendersi dall’inflazione nemmeno quando arriva alla pensione, sempre perché è considerato troppo ricco”.

Un elemento interessante, infatti, emerge quando si considera la distribuzione del carico fiscale. La ricerca evidenzia che il grosso del carico fiscale grava sulle spalle dei contribuenti con redditi superiori a 35.000 euro. Nonostante rappresentino meno del 14% del totale dei contribuenti, sono loro a versare il 62,5% delle imposte sui redditi delle persone fisiche. Questo solleva interrogativi sulla progressività del sistema fiscale e sulla sua equità.

Disuguaglianze settoriali

A sorpresa, i contribuenti delle prime due fasce di reddito, inclusi quelli con redditi negativi, rappresentano il 42,59% del totale, ma contribuiscono solo all'1,73% dell'Irpef complessiva. All’interno di questa fetta di italiani, ci sono poi 8,8 milioni di persone (il 21,29%) che dichiarano redditi tra 0 e 7500 euro l’anno, pagando in media 26 euro di Irpef e, infine, altri 7,8 milioni di contribuenti che dichiarano cifre tra i 7500 e i 15 mila euro l’anno (18,84%). Questo dato solleva preoccupazioni sulla sostenibilità del finanziamento per settori critici come la sanità, considerando che questa percentuale è ampiamente insufficiente a coprire anche solo i costi della spesa sanitaria.

Geografia fiscale

La dimensione territoriale gioca un ruolo fondamentale nella distribuzione del carico fiscale. Le regioni del Nord Italia contribuiscono in modo significativo, con 100,6 miliardi di euro, pari al 57,43% del gettito complessivo. Il Centro, invece, contribuisce con 38,2 miliardi, rappresentando il 21,83%, mentre il Sud contribuisce con 36,3 miliardi, pari al 20,74%. Il disequilibrio emerge anche analizzando anche il gettito proveniente dalle singole Regioni: solo la Lombardia, che conta circa 10 milioni di abitanti, ha versato 40,3 miliardi di Irpef. Un importo perfino superiore a quello versato da tutte le Regioni del Sud Italia, che complessivamente contano il doppio degli abitanti. Questo scenario riflette le disuguaglianze economiche tra le regioni e solleva interrogativi sulla necessità di politiche fiscali regionali più equilibrate.

Affrontare le sfide socioeconomiche e riadattare il sistema fiscale

La sfida fiscale italiana richiede un approccio olistico. Dalla necessità di incoraggiare la dichiarazione di reddito a politiche fiscali più eque e redistributive, è evidente che il sistema fiscale italiano deve adattarsi per affrontare le sfide socioeconomiche attuali. Solo attraverso una valutazione accurata e interventi mirati sarà possibile garantire una sostenibilità a lungo termine e una distribuzione equa del carico fiscale tra i cittadini italiani.

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