Le imprese chiedono meno prestiti: l'aumento del rischio default e le implicazioni finanziarie
Negli ultimi tempi, si è osservato un trend preoccupante: sempre più imprese stanno riducendo le richieste di prestiti bancari. Il rapporto CRIF sulle richieste di credito da parte delle imprese mostra una diminuzione delle domande nel corso del primo trimestre del 2023. Questo fenomeno solleva diverse preoccupazioni nel settore finanziario, poiché è spesso indicativo di un aumento del rischio di default aziendale. Va segnalato però che, a fronte di un -3,6% delle domande, l’importo medio richiesto è salito del 27,8% per un importo medio di 146.845 euro. In questo articolo, esamineremo le ragioni dietro la diminuzione di richieste di prestiti e i possibili effetti sul rischio default delle imprese e sul sistema finanziario nel suo complesso.
Diminuzione delle richieste di prestiti
L'andamento delle richieste di prestiti da parte delle imprese è un indicatore importante della loro fiducia e della loro capacità di crescita economica. Tuttavia, negli ultimi tempi, molte imprese hanno ridotto le richieste di finanziamento, preferendo esplorare altre fonti di finanziamento o ridurre i loro investimenti. Ciò può essere attribuito a diversi fattori:
- Come cambiamenti nelle politiche fiscali, instabilità politica o incertezze sul futuro del mercato, l’incertezza economica può scoraggiare le imprese dal prendere in prestito denaro dalle banche. In tali circostanze, le imprese potrebbero preferire mantenere liquidità disponibile o utilizzare altre forme di finanziamento meno vincolanti.
- Rigidità creditizia, ovvero, le politiche più restrittive delle banche nel concedere prestiti alle imprese possono anche essere una ragione chiave per la diminuzione delle richieste di prestiti. Dopo la crisi finanziaria del 2008, molte banche hanno adottato una maggiore cautela nel concedere finanziamenti, imponendo requisiti più rigidi e aumentando i tassi di interesse. Ciò può scoraggiare le imprese dal cercare finanziamenti bancari tradizionali.
- Con l'avvento di nuove forme di finanziamento, come il crowdfunding, i prestiti peer-to-peer e le fonti di finanziamento non bancarie, molte imprese stanno esplorando opzioni alternative che potrebbero offrire condizioni più favorevoli rispetto ai prestiti bancari tradizionali. Queste alternative, infatti, risultano più flessibili e accessibili.
Aumento del rischio default
La diminuzione delle richieste di prestito da parte delle imprese ha portato, dopo diversi anni, ad un aumento del tasso di default aziendale. Questo indicatore è stato in continua diminuzione dal 2013 al 2021, passando dal 8% al 1,5% delineando negli anni una rischiosità sempre minore delle imprese e uno scenario favorevole per le banche e l’industria del credito. Successivamente, nel corso del 2022 la linea discendente si è dapprima appiattita, per poi riprendere a crescere assestandosi al 2%. Questo ha determinato una maggiore difficoltà per le imprese a rimborsare i prestiti, alla quale si è aggiunto anche l’aumento del costo dell’energia.
Implicazioni finanziarie
L'aumento del rischio default aziendale può avere implicazioni significative sul sistema finanziario nel suo complesso. Le banche, in particolare, potrebbero subire perdite significative a causa di prestiti inadempiuti. Ciò potrebbe influire sulla loro capacità di concedere prestiti a imprese e consumatori, limitando ulteriormente l'accesso al credito e rallentando la crescita economica. Inoltre, l'aumento del rischio default può influenzare anche gli investitori e gli azionisti delle imprese, che potrebbero vedere una diminuzione del valore delle loro azioni o obbligazioni aziendali.
La diminuzione delle richieste di prestiti da parte delle imprese e l'aumento del rischio default sono fenomeni preoccupanti nel contesto finanziario. È importante monitorare attentamente questa tendenza e comprendere le ragioni dietro di essa. Le politiche di sostegno alle imprese, l'accesso a fonti di finanziamento alternative e una revisione delle politiche di prestito delle banche potrebbero essere considerate per mitigare il rischio default e stimolare la crescita economica. Inoltre, un dialogo e una collaborazione più stretti tra le imprese, le istituzioni finanziarie e i regolatori possono contribuire a creare un ambiente favorevole al finanziamento delle imprese e alla riduzione del rischio default.
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