Le richieste di credito delle imprese crescono di quasi il 30%
Per far fronte al fabbisogno di liquidità, nel 2020 le imprese italiane hanno intensificato la propensione a rivolgersi agli istituti finanziari, tendenza che si è confermata anche nel primo trimestre del 2021 con le richieste di credito che sono cresciute complessivamente del +28,7% rispetto al Q1 2020. È quanto emerge dall’analisi delle istruttorie di finanziamento registrate su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF.
In base a questa analisi, il trend è in crescita sia per le società di capitali (+34%) sia per le imprese individuali (+20%). Nel dettaglio per settore, il 38% delle richieste totali proviene dal comparto dei servizi, segue a ruota l'industria (36,6%), e a distanza il commercio al dettaglio (14,5%) e quello all'ingrosso (10,9%).
L'importo medio richiesto nei tre mesi registra un incremento del 61,9%, attestandosi a 111.997 euro. Nello specifico, per quanto riguarda le imprese individuali, la richiesta di importo medio è stata pari a 41.665 euro (+44,5% rispetto al corrispondente periodo del 2020), mentre per le società di capitali è di 150.212 euro (+60,5%).
Passando all'andamento a livello regionale, le richieste di credito sono cresciute in particolare in Sicilia (+47,8%), Campania (+44,2%) e Lazio (+44,1%), mentre il rimbalzo della domanda è stato più contenuto nelle Marche (+6,0%) e in Toscana (+11,4%).
Per quanto riguarda l'importo medio per regione, il record è del Trentino-Alto Adige, seguito da Lazio e Lombardia. All'opposto, l'ammontare più basso è in Valle D'Aosta, Sicilia e Sardegna.
In chiusura in merito ai dati, Simone Capecchi, Executive Director di Crif, ha commentato: “Le previsioni contenute nell’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Pulse di Crif sottolineano come il crollo del fatturato delle imprese italiane registrato nel 2020 non verrà recuperato interamente nel 2021, quando le stime di crescita sono del 7,5% a fronte di una perdita attesa dell'11,1% nel 2020. Al contempo, il rallentamento del ciclo economico continua a condizionare l’andamento dei flussi di cassa delle imprese, che in questa fase patiscono anche l’allungamento dei ritardi nei pagamenti commerciali, specie nei settori più ciclici ed esposti alle dinamiche dei consumi, che non a caso sono anche quelli più colpiti dalla pandemia. Per molte aziende aumenterà l’esigenza di reperire significativi importi di nuova finanza entro il 2021, fino a coprire il 50% del fatturato per i settori più colpiti.
Non solo per banche e le finanziarie può essere necessario verificare la solidità e l’affidabilità delle aziende che richiedono loro il credito al fine di decidere o meno se affidarlo, ma anche in ambito B2B, prima di intraprendere un nuovo rapporto commerciale, è utile valutare il merito creditizio dei propri clienti e/o dei propri fornitori.
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Fonte: MilanoFinanza/Business Defence