Polizze dormienti, Ivass: nel 2022 sono oltre 43 mila per 1 miliardo di euro
Nelle segrete nicchie dei cassetti delle scrivanie e dei tavoli degli italiani, si celano oltre 43.000 polizze assicurative in attesa di essere rivendicate, con un valore totale superiore a un miliardo di euro. Queste polizze possono riguardare indennizzi in caso di decesso del titolare o piani di risparmio che hanno raggiunto la loro scadenza naturale. Molte di esse sono state stipulate da individui ora defunti, lasciando i loro familiari all'oscuro dell'esistenza di tali contratti o semplicemente dimentichi di averli sottoscritti. Inoltre, si verificano situazioni in cui il titolare cambia residenza senza informare la compagnia assicurativa, impedendo così la ricezione di comunicazioni cruciali.
Il fenomeno è piuttosto diffuso e può comportare una serie di problemi sia per i beneficiari che per le compagnie assicurative stesse. Da un lato, ci sono i beneficiari che potrebbero non essere a conoscenza dell'esistenza di tali polizze o potrebbero aver smarrito la documentazione necessaria per richiederne l'incasso. Dall'altro lato, le compagnie assicurative devono gestire un'enorme mole di polizze inattive e sospese, cercando di contattare i beneficiari o i loro eredi e completare le pratiche necessarie per il pagamento.
L'Ivass, l'autorità di vigilanza del settore assicurativo, ha reso note le più recenti statistiche su questa situazione. A giugno 2023, le compagnie assicurative hanno registrato 110.000 polizze per le quali i beneficiari potrebbero richiedere il pagamento, per un totale di oltre 5 miliardi di euro. Di queste, polizze del valore di 4 miliardi di euro sono state già incassate, mentre rimane ancora un miliardo di euro inattivo. Tuttavia, il valore potrebbe essere più alto poiché vi sono ancora 84.000 polizze non verificate, del valore di 1,5 miliardi di euro, per le quali i beneficiari potrebbero avere diritto al pagamento. In aggiunta, altre 15.000 polizze (per un valore di 109 milioni di euro) risultano "sospese", indicando che i beneficiari devono ancora incassarle, ma la compagnia non è riuscita a contattarli o mancano ancora dei documenti necessari per completare il processo.
Alla ricerca dei beneficiari
Il fenomeno delle polizze dormienti ha una storia di lunga data, ma a partire dal 2017 si sono viste migliorie significative. In quell'anno, l'Ivass ha intensificato le sue attività di ricerca dei beneficiari al fine di evitare che perdano i propri diritti finanziari. Questo è stato particolarmente importante perché dopo dieci anni dalla scadenza o dall'evento come la morte del contraente, le polizze si prescrivono e il denaro viene trasferito a un fondo speciale gestito da Consap.
L'Ivass ha adottato un approccio proattivo incrociando i codici fiscali degli assicurati con l'anagrafe tributaria per individuare i decessi non segnalati dalle compagnie assicurative. Una volta individuati, l'autorità informa le società interessate in modo che possano procedere con il pagamento delle polizze. Tuttavia, nonostante gli sforzi dell'Ivass, alcune compagnie non sono altrettanto solerti nel completare questa procedura, e nel corso degli anni l'autorità ha più volte esortato il settore assicurativo a migliorare le proprie pratiche.
Una nuova svolta è avvenuta quest'anno, con il completamento dell'Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente). Questo sistema consente alle imprese assicurative di consultare almeno una volta l'anno l'Anpr per identificare i propri clienti ancora in vita. Ciò trasferisce completamente la responsabilità dei controlli sulle spalle delle aziende assicurative, migliorando ulteriormente le pratiche di individuazione e comunicazione con i beneficiari delle polizze.
Misure e Sensibilizzazione
Per affrontare questo problema, potrebbero essere adottate diverse misure. Ad esempio, l’implementazione, da parte delle compagnie assicurative, di sistemi più efficaci di notifica e comunicazione con i clienti attraverso l'invio di avvisi periodici via email o sms. Inoltre, potrebbero essere sviluppate procedure più semplici e trasparenti per i beneficiari che devono richiedere il pagamento delle polizze. Allo stesso tempo, potrebbe essere utile sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di tenere traccia delle proprie polizze assicurative e di informare i propri familiari in merito, al fine di evitare che le polizze rimangano inattive o dimenticate.
Tuttavia, non è solo compito delle compagnie assicurative individuare i beneficiari delle polizze dormienti. I cittadini hanno a disposizione strumenti per scoprire se hanno diritto a incassare una polizza di cui non erano a conoscenza. Attraverso il servizio online "Ricerca coperture" gestito dall'Ania, è possibile verificare l'esistenza di una polizza e, in caso positivo, sarà la compagnia interessata a informare direttamente il beneficiario. Una volta confermata l'esistenza della polizza, si avvia il processo per incassarla.
In generale, una maggiore trasparenza, comunicazione e semplificazione delle procedure potrebbero contribuire a ridurre il numero di polizze assicurative inattive o dimenticate e garantire che i beneficiari possano effettivamente ricevere i pagamenti a cui hanno diritto.
La soluzione Business Defence
L’attività di rintraccio e catalogazione delle "polizze dormienti", quindi, prosegue incessantemente. Business Defence, specializzata nel rintraccio di Persone Fisiche, propone una soluzione studiata ad hoc per il rintraccio e la verifica dell’esistenza in vita del soggetto assicurato.
Nel caso di decesso dell’assicurato poi sarà possibile proseguire le indagini cercando di individuare e rintracciare gli eredi del soggetto.
Fonte: La Repubblica