Polizze vita dormienti ancora sotto il faro dell’Ivass: le indagini proseguono sia sulle compagnie italiane che su quelle comunitarie
Le polizze vita c.d. “dormienti” sono polizze che, pur avendo maturato un diritto al pagamento del capitale assicurato, per vari motivi non sono state liquidate dalla Compagnia e giacciono nei bilanci di quest’ultima senza che nessuno le reclami. Questa situazione si crea quando i beneficiari di tali polizze non sono a conoscenza della stipula e quindi non riscuotono le quote (come ad esempio nel caso del decesso dell’assicurato o della scadenza contrattuale). Ecco dunque spiegato il fenomeno delle ‘polizze dormienti’ che ha un principale rischio, ossia la prescrizione (decennale) della prestazione assicurativa e la conseguente devoluzione delle somme non reclamate nei termini presso il “Fondo rapporti dormienti” istituito presso il CONSAP (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici).
L’indagine sulle polizze vita dormienti da parte dell’Ivass
L’Ivass, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, da alcuni a questa parte, si è attivata per arginare il più possibile il fenomeno della dormienza e, quindi, per garantire ai consumatori un’effettiva e adeguata tutela non soltanto nei confronti delle polizze emesse dalle compagnie di assicurazione italiane, ma anche di quelle comunitarie, proprio per fare in modo che le prestazioni assicurative siano devolute ai legittimi beneficiari.
In prima battuta l’Ivass ha avviato, tra il 2017 e il 2019, un’indagine sulle polizze dormienti nei confronti delle compagnie italiane, indagine che è proseguita anche nel 2020 e nei primi mesi del 2021, risvegliando fino ad oggi circa 250 mila polizze.
Successivamente l’Ivass ha deciso di avviare un’indagine simile anche nei confronti delle compagnie di assicurazione comunitarie che operano in Italia in libera prestazione di servizi e di stabilimento, al fine di garantire a tutti i cittadini pari tutela, indipendentemente dal fatto che questi siano assicurati con una compagnia italiana o estera.
L’indagine è stata condotta su 83 imprese di assicurazioni comunitarie originarie dei seguenti Paesi: Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Spagna e Regno Unito.
A queste imprese è stato chiesto di trasmettere una serie di dati relativi alle polizze vita (appartenenti rispettivamente al Ramo I, Ramo III e Ramo V) emesse in forma individuale o quelle stipulate in forma collettiva, consentendo di risvegliare circa 24 mila polizze per un valore complessivo di circa 500 mila euro.
Le attività necessarie a risvegliare le polizze dormienti e ad evitare che il fenomeno possa ripetersi in futuro in maniera significativa sono state quindi codificate tra gli obblighi normativi e regolamentari a cui le imprese sono soggette nell’esercizio della propria attività.
Ma come fare per sapere se si rientra tra i beneficiari dell’indennizzo ed evitare di perdere il diritto al riscatto?
Nella generalità dei casi le polizze vita vanno in prescrizione dopo 10 anni per gli eventi accaduti successivamente al 20 ottobre 2010 e il termine si calcola a partire dalla data del decesso dell’assicurato o della scadenza del contratto.
L’Ivass suggerisce due possibili azioni: o rivolgersi al “Servizio ricerca polizze vita” dell’ANIA (Associazione nazionale delle imprese di assicurazione) che fornisce ai richiedenti (come ad esempio l’assicurato o il coniuge della persona deceduta) informazioni sull’esistenza o meno, presso le imprese italiane, di coperture assicurative vita relative al soggetto in questione, ipotizzando che questo sia assicurato, oppure rivolgersi all’intermediario assicurativo, alla banca o all’impresa di assicurazione di cui si serve il soggetto o si serviva il familiare chiedendo informazioni sull’esistenza di un’eventuale polizza.
Una volta rintracciata la polizza dormiente, è necessario presentare la domanda tramite il sito della Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici.
L’attività di rintraccio e catalogazione delle "polizze dormienti", quindi, prosegue incessantemente. Business Defence, specializzata nel rintraccio di Persone Fisiche, propone una soluzione studiata ad hoc per il rintraccio e la verifica dell’esistenza in vita del soggetto assicurato. Nel caso di decesso di quest’ultimo sarà possibile proseguire le indagini cercando di individuare e rintracciare i beneficiari della polizza.