Prestiti auto in netta ripresa: in un anno crescono del 40%

26 July 2016 IN Attualità
Prestiti auto in netta ripresa: in un anno crescono del 40%

I prestiti auto mettono il turbo nel primo trimestre del 2016. Le richieste di finanziamenti finalizzati ricevute dalle imprese captive (vale a dire le società di credito sussidiarie delle stesse case automobilistiche) sono aumentate del 36% nei primi tre mesi dell'anno rispetto al medesimo periodo del 2015, per un controvalore totale pari a 3,5 miliardi di euro. Sono segnali decisamente incoraggianti, seppur risulta in lieve aumento anche la quota di finanziamenti non concessi, dal 5,4% degli importi totali nel 2015 al 5,7% nel primo trimestre del 2016. Un livello comunque ben lontano dai massimi di inizio 2014, quando il rischio di insolvenza percepito era particolarmente alto e il 6,9% degli importi richiesti veniva rifiutato. Interessante notare come le donne ricevano meno rifiuti degli acquirenti uomini (5,1% contro 5,6%), una forbice che si è allargata nel corso dell'anno, e i giovani più degli anziani (il 9,2% degli under 25, contro il 4% degli over 55).

TASSI DI DEFAULT PER AREA GEOGRAFICA

Percentuale di default osservata nei dodici mesi rispetto ai finanziamenti concessi l'anno precedente. (Fonte Cerved) http://www.ilsole24ore.com/images2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/Immagini/_Oggetti_Embedded/Grafici/2016/07/23/GRAFICO-01_Prestiti-auto-web.png?uuid=e7c8414c-5039-11e6-93dd-5716e1a47a5c

Inoltre, la quota di finanziamenti non accordati è sostanzialmente stabile per le richieste tra 5 e 20mila euro, mentre è cresciuta per gli importi più piccoli (dal 2% al 2,4% per richieste inferiori a 5mila euro) e per quelli maggiori (dall'8% al 9%).Le erogazioni effettive al netto delle richieste rifiutate ammontano a 2,5 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto all'anno precedente: un ritmo decisamente superiore a quello delle immatricolazioni (ferme al +10%). In altre parole, sempre più spesso chi decide di acquistare un'auto nuova ricorre a un prestito finalizzato emesso da una delle società captive. È evidente quindi la decisa ripresa del mercato dell'automobile, con una forte crescita dei finanziamenti richiesti per l'acquisto di veicoli.

Certo, è anche aumentata la quota di finanziamenti non concessi, ma in maniera del tutto trascurabile. Questo è stato reso possibile grazie a un'accurata strategia di erogazione credito effettuata dalle captive, che ha consentito di mantenere invariata la qualità del portafoglio crediti nonostante il boom di richieste finanziamenti al quale abbiamo assistito. È il Sud Italia a trainare la ripresa, con una crescita delle richieste di finanziamenti superiore alla media (+50%), ma anche con tassi di default da parte dei debitori più che doppi rispetto alla media italiana. Il rischio di insolvenza sembra in lieve miglioramento nel Nord Est (dallo 0,5% allo 0,4% anno su anno) e nel Centro Italia (dallo 0,7% allo 0,6%), ma è in aumento proprio nel Sud e nelle Isole (dall1,3% all'1,5%).Non tutti i rischi, però, fanno capo agli acquirenti delle auto.

FINANZIAMENTI CONCESSI DALLE IMPRESE CAPTIVE

Finanziamenti in migliaia di euro e numero di unità di veicoli immatricolati, tassi di variazione su anno precedente. http://www.ilsole24ore.com/images2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/Immagini/_Oggetti_Embedded/Grafici/2016/07/23/GRAFICO-02_Prestiti-auto-web.png?uuid=3929d178-503e-11e6-93dd-5716e1a47a5c

Un fattore di incertezza arriva anche dalle aziende attive nel commercio di automobili: le performance finanziarie sono fortemente influenzate da eventuali mancati pagamenti da parte di dealer e broker su crediti commerciali o dalla mancata consegna del veicolo a finanziamento già erogato. Il rischio di insolvenza mostra un andamento incoraggiante ma sempre più polarizzato: aumentano sia le aziende più sicure sia quelle più rischiose, mentre diminuiscono quelle nella condizione intermedia.

Per questa ragione è indispensabile in fase di erogazione del credito fare un’analisi approfondita che consenta di verificare la reale capacità di restituzione del debito contratto.

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Fonte : Sole 24 ore

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