Prestiti Personali: ascesa della Cessione del Quinto

01 December 2022 IN Attualità
Prestiti Personali: ascesa della Cessione del Quinto

Cos’è la cessione del quinto?

La cessione del quinto è una particolare forma di prestito riservata ai dipendenti e ai pensionati che prevede l’estinzione del finanziamento attraverso la cessione di quote del proprio stipendio o della propria pensione fino a un quinto del valore della retribuzione netta. In sostanza, la rata viene trattenuta all’origine, sullo stipendio o sulla pensione e viene detratta e versata all’ente finanziatore direttamente dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale. I tassi sono più convenienti rispetto ai prestiti personali, perché la CQS, è maggiormente garantita: l’assicurazione sull’impiego e sulla vita è obbligatoria. Significa che non ci sono ricadute sugli eredi, in caso di morte, e che se si perde il lavoro il debito viene pagato. L’impatto sui bilanci delle banche è minore rispetto ai prestiti personali dopo l’intervento europeo sui requisiti di capitale (Crr), che ha ridotto dal 75% al 35% il fattore di ponderazione prudenziale.

La crescita del settore

Secondo Assofin nel gennaio-settembre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, la cessione del quinto è salita a valore del 2,4% con un importo medio di 19 mila euro (contro i 10 mila 667 euro dei prestiti personali). “Prevediamo per dicembre un mercato in crescita del 10-15% dal 2019, le stime sui nuovi flussi sfiorano i 7 miliardi”, dichiara al Corriere della Sera, Salvatore Ronzino, ceo di Prexta.

Da quando è scoppiata la pandemia il sistema bancario ha aumentato le erogazioni garantite, meno esposte alle possibili conseguenze. “C’era uno stigma verso la cessione del quinto che non c’è più. La CQS si rafforzerà", sostiene Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin.

Nonostante questa crescita, i cambiamenti tecnologici nel settore stanno avvenendo più lentamente che in quello dei normali prestiti personali. Ad esempio, mentre per questi ultimi la firma digitale dei contratti tramite OTP è ormai prassi consolidata, per la cessione del quinto non è ancora così. In questo comparto c’è un gruppo ristretto di operatori, che da tempo investe nelle nuove tecnologie digitali, mentre la gran parte ha iniziato a muoversi solo da poco in questa direzione. La procedura di cessione del quinto a distanza, che permette al consulente di identificare il cliente tramite webcam e di fargli firmare tutta la documentazione tramite codice OTP, era stata sviluppata addirittura prima della pandemia. Quest’anno è stata invece lanciata sul mercato da un operatore, l’Area Clienti, che permette di ottenere una cessione del quinto totalmente online.

Perché conviene la cessione del quinto?

La cessione del quinto rappresenta una soluzione di credito semplice, veloce e sicura perché non crea un livello di indebitamento eccessivo durante il rimborso delle rate, in quanto va ad influire soltanto per il 20% sul netto dello stipendio o della pensione. La cessione del quinto conviene per chi ha una storia creditizia alle spalle segnata, ad esempio, da ritardi nei pagamenti. Infatti, è impossibile ottenere un prestito personale se si ha una segnalazione in Crif o alla Centrale Rischi. Con la CQS la storia creditizia del richiedente non incide e non viene presa in considerazione, in quanto la rata di rimborso del prestito viene direttamente trattenuta dalla busta paga o dalla pensione. Si rivela, quindi, una soluzione ottimale per i cattivi pagatori o i protestati.

Tra i vari motivi che spingono i lavoratori a preferire la cessione del quinto ad altre tipologie di prestito, vi è sicuramente la semplicità dell’operazione. Una volta sottoscritto il contratto, infatti, non occorre pensare più a nulla, in quanto l’obbligo di rimborso ricade direttamente sul datore di lavoro o sull’istituto previdenziale.

Molte volte, però, banche, finanziarie o assicurazioni dopo aver erogato una CQS vedono improvvisamente interrompersi i rimborsi relativi alle rate residue. Solitamente questo avviene nei casi in cui il contraente ha cambiato o perso il lavoro. Certo l’istituto erogante avrà il diritto di incassare la liquidazione accantonata dal dipendente, ma il problema sorge quando tale somma non basta a ricoprire l’importo totale residuo.

A questo punto diventa necessario e indispensabile per il soggetto che ha erogato il credito individuare il nuovo datore di lavoro in modo da poter procedere con la rinotifica del contratto, decurtato della cifra già ricevuta, presso la nuova azienda e la prosecuzione del ripagamento del debito.

La soluzione di BD Business Defence

Il servizio JOB effettua indagini puntuali finalizzate ad individuare l’attuale attività lavorativa di una persona fisica (alle dipendenze di terzi o autonoma) e gli eventuali trattamenti pensionistici. Business Defence, società specializzata nelle Indagini Patrimoniali, ha creato una linea di servizi ad hoc per le società finanziarie che operano nel comparto della CQS in modo da poter individuare il nuovo datore di lavoro ed orientare al meglio le strategie di recupero del credito.


Fonte: Corriere della Sera/BD Business Defence


 

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