Stato di Insolvenza: cos’è e cosa si rischia

22 February 2023 IN Attualità
Stato di Insolvenza: cos’è e cosa si rischia

L’apertura e la gestione di un’attività può facilmente portare alla creazione di debiti, una situazione abbastanza comune alla maggior parte degli imprenditori. Tuttavia, quando questi debiti non possono più venire pagati, l’imprenditore si trova in una situazione definita “Stato di Insolvenza”.

L’art. 5 della Legge Fallimentare (R. D. 16 marzo 1942 n. 267) stabilisce che: “lo stato di insolvenza si manifesta con inadempimenti o altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni”.

Quando lo stato di insolvenza si verifica, l’azienda viene considerata fallita. 

Cos’è lo Stato di Insolvenza

Lo stato di insolvenza è uno dei presupposti per il fallimento. Non è da confondersi con un periodo di guadagni bassi, o con l’impossibilità di pagare una rata. L’utilizzo nell’articolo di legge dell’avverbio “regolarmente” implica, infatti, che la situazione sia di carattere cronica e irreversibile, ovvero una generale incapacità a saldare i debiti, con il normale esercizio d’impresa, anche in futuro, attraverso i normali mezzi di pagamento.

Per “mezzi normali di pagamento” si intendono tutti gli strumenti riconosciuti come metodi di pagamento, quindi soldi, assegni, e similari, mentre per “situazione cronica”, si intende una situazione in cui si saltano diversi pagamenti. Non basta che capiti alcune volte, deve essere una generale incapacità a saldare i debiti.

Va sottolineato, comunque, che, nella vita di un’azienda è normale che si possano presentare momenti difficili, piccole crisi di lieve entità, risolvibili con impegno e sacrificio. In questo caso l’imprenditore può accedere a particolari strumenti come il concordato preventivo, il piano di risanamento e l’accordo di ristrutturazione per risolvere la questione, evitando il fallimento.

Cosa causa lo Stato di Insolvenza e quando si verifica

Come anticipato, lo stato di insolvenza è causato da una serie di problemi organizzativi e finanziari, spesso unici per ogni azienda. Ad esempio:

  • Cessazione dei pagamenti
  • Inadempimenti gravi
  • Rifiuto da parte delle banche di fornire finanziamenti
  • Pagamenti con mezzi anomali
  • Presenza di diversi decreti ingiuntivi al debitore
  • Presenza di numerosi potesti


Nelle situazioni piuttosto serie, si possono verificare anche i seguenti fatti:

  • Fuga e latitanza dell’imprenditore
  • Chiusura dei locali
  • Sottrazione dell’attivo della società
  • Diminuzione non giustificata dell’attivo.

 

Detto ciò, risulta evidente che l’insolvenza tipica è rappresentata da inadempimenti che possono essere di diversa natura, ovvero derivare da pretesti di titoli, pendenza di procedimenti esecutivi, iscrizione di ipoteche giudiziali o sequestri di natura conservativa.


Inadempimento e Stato di Insolvenza

Ad ogni modo, non sempre un inadempimento è manifestazione di uno stato di insolvenza. In alcuni casi il debitore decide di non pagare in quanto ritiene l’obbligazione infondata. Bisogna sottolineare che l’inadempienza da parte di un imprenditore non implica necessariamente uno stato di insolvenza.

La presenza dello stato di insolvenza viene verificata attraverso l’analisi e lo studio dei bilanci dell’azienda, obbligatorio per recuperare le prove necessarie. Ciò perché questo stato è legato al bilancio aziendale e non solo alla volontà di non pagare o ad alcuni pagamenti mancanti.

Rimedi allo Stato di Insolvenza

In caso di insolvenza, un imprenditore, al momento, può rimediare in vari modi, a seconda delle difficoltà in cui verte l’azienda:

  • Deliberare lo scioglimento, ovvero liquidare i beni aziendali, dividendo il ricavato tra i creditori. Al fine della procedura è possibile estinguere l’azienda. Ad ogni modo se non è possibile coprire tutti i debiti e gli interessati non rinunciano alle loro pretese è necessario la procedura concorsuale. Lo scopo del procedimento è quello di evitare la chiusura dell’impresa in ogni modo possibile, anche nel momento in cui si verifica uno stato di insolvenza. La liquidazione giudiziale quindi, che non può permettere la prosecuzione dell’attività di impresa, è generalmente l’ultima possibilità valutata, mentre prima si attivano una serie di procedimenti atti a salvare la realtà in questione
  • Chiedere l’ammissione alla procedura di concordato preventivo
  • Chiedere il fallimento, la richiesta può essere fatta dall’imprenditore ma anche dai creditori stessi


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Fonte: Money.it/avvocato360.it

 

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