#stopallaviolenzasulledonne

25 November 2021 IN Responsabilità Sociale
#stopallaviolenzasulledonne

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Secondo l’Articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, emanata dall’Assemblea Generale nel 1993, la violenza contro le donne è «Qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata». E nella stessa dichiarazione si riconosce la matrice storica, sociale e culturale della violenza di genere: «Il femminicidio è la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna che ha portato al dominio dell’uomo sulle donne e alla discriminazione contro di loro, e ha impedito un vero progresso nella condizione della donna».

Violenza sulle donne o violenza di genere?
Si parla esplicitamente di violenza contro le donne perché sono la stragrande maggioranza delle vittime delle violenze di genere, ovvero tutti gli abusi, che siano psicologici, fisici o sessuali che riguardano tutte le persone discriminate in base al genere. Rientrano, quindi, in questa forma di violenza anche i reati persecutori come lo stalking, le molestie, le aggressioni, lo stupro e il femminicidio. Come precisa la convenzione di Istanbul, l’espressione “violenza contro le donne basata sul genere” designa qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato. Esistono forme di violenza che solo le donne subiscono (aborto forzato, mutilazione genitale femminile), o che le donne sperimentano molto più spesso degli uomini (violenza sessuale e stupro, stalking, molestie sessuali, violenza domestica, matrimonio forzato, sterilizzazione forzata).
Non esiste ancora in Italia una legge che inasprisca le pene per chi commette atti discriminatori o violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, o sull’identità di genere, i cosiddetti crimini di odio contro persone per il solo fatto di appartenere a un determinato gruppo sociale come richiederebbe la convenzione di Istanbul ratificata anche dall’Italia. L’iter di approvazione del disegno di legge Zan, infatti, è stato bloccato al Senato nell’ottobre scorso.

I simboli contro la violenza sulle donne
I simboli contro la violenza sulle donne sono tipicamente le scarpe e le panchine rosse. 
Nel 2009 l’artista messicana Elina Chauvet, ispirata dalla morte della sorella per mano del marito, decide di dare visibilità ai casi di femminicidio attraverso delle scarpe rosse. Perché proprio delle scarpe? Perché nella maggior parte dei casi è l’unica cosa che rimane della vittima. Il rosso invece richiama il colore del sangue versato, e simboleggia l’amore che si trasforma in odio e violenza. Elina raccoglie così 33 paia di scarpe rosse e le espone in pubblico in fila, quasi a voler rappresentare una lunga marcia silenziosa di donne che non ci sono più. La sua iniziativa viene replicata presto in molti altri Paesi, tra cui l’Italia. Ogni anno, infatti, in diverse piazze italiane viene disposta un'intera distesa di scarpe rigorosamente rosse in rappresentanza del numero delle violenze, delle morti e dei maltrattamenti subiti dalle donne. 
Quando rossa è anche una panchina, quella diventa simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, una donna portata via dall’odio e dalla violenza di un uomo. Sono sempre di più le città in cui si distinguono delle panchine pitturate di rosso. Poste in una piazza, in un giardino pubblico o lungo un viale, queste panchine hanno lo scopo di mantenere vivo nella memoria il ricordo di tante donne che non sono riuscite a sfuggire dai loro carnefici.

La 14ma edizione del Credit Village Day, alla quale Business Defence ha partecipato sia in qualità di Sponsor che attivamente durante i vari dibattiti della giornata, è stata per la prima volta dedicata interamente alle donne.
Business Defence in questa occasione ha deciso di regalare a tutte le donne proprie ospiti un ciclamino rosso per ricordare che sono troppe le vittime di femminicidio in Italia (oltre 100 da gennaio ad oggi), ma che sono ancora troppe le disparità di genere anche nei Paesi tradizionalmente più favorevoli alle pari opportunità e ai diritti.

 

Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.
William Shakespeare

 

Fonte: Corriere della Sera/BD Business Defence
 

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