Un milione di famiglie non riesce a pagare il mutuo: 15 miliardi di rate arretrate

17 July 2023 IN Attualità
Un milione di famiglie non riesce a pagare il mutuo: 15 miliardi di rate arretrate

Il totale delle rate non pagate dalle famiglie italiane con mutui o prestiti si avvicina ai 15 miliardi di euro. Negli ultimi tempi, l'aumento del costo del denaro da parte della Bce, l'incremento dei tassi e l'aumento dell'inflazione hanno ridotto il reddito disponibile e creato difficoltà per i clienti delle banche nel rispettare le scadenze dei finanziamenti. Attualmente, ci sono circa un milione di famiglie in ritardo con i pagamenti. In particolare, le difficoltà si riscontrano principalmente nei mutui, soprattutto quelli a tasso variabile (che rappresentano un terzo del totale), i quali spesso costituiscono una parte significativa del budget mensile. Nel frattempo, l'apprensione è già rivolta alla prossima riunione di luglio della Bce e a un ulteriore aumento dei tassi al 4,25%.


Crescono sofferenze e incagli
 

L'analisi dei crediti deteriorati delle banche relativi alle famiglie, elaborata da Fabi utilizzando le statistiche della Banca d'Italia, evidenzia una situazione di difficoltà nel paese. Quasi un milione di famiglie italiane si trovano in ritardo con i pagamenti dei prestiti bancari, strette tra l'aumento dei tassi e l'aumento dell'inflazione. Il totale dei debiti deteriorati è arrivato a 14,9 miliardi di euro a marzo scorso: 5,7 miliardi corrispondono a sofferenze (clientela che non pagherà più), 7,1 miliardi sono inadempienze probabili (credito che potrebbe diventare sofferenza) e circa 2 miliardi sono rate scadute (posizioni meno rischiose). In dettaglio, 6,8 miliardi di euro sono mutui per l'acquisto di abitazioni e si suddividono come segue: 2,7 miliardi di sofferenze, 3,4 miliardi di inadempienze probabili e 621 milioni di rate scadute. Altri 3,7 miliardi sono relativi al credito al consumo: 1,2 miliardi di sofferenze, 1,4 miliardi di inadempienze probabili e 1 miliardo di rate scadute. I restanti 4,3 miliardi di deterioramento riguardano altri tipi di prestiti (come quelli personali) e si suddividono come segue: 1,7 miliardi di sofferenze, 2,2 miliardi di inadempienze probabili e 339 milioni di rate scadute.

 

Dal punto di vista geografico, Lombardia e Lazio sono al primo posto in questa particolare classifica, con un importo delle rate non pagate che supera i 2 miliardi di euro. Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Veneto superano il miliardo. Emilia Romagna, Piemonte, Valle d'Aosta e Toscana si collocano poco al di sotto del miliardo. Le regioni più piccole, come l'Umbria, presentano valori più contenuti, con rate non pagate che ammontano a 226 milioni di euro, seguita dalla Liguria (361 milioni) e dalla Calabria (418 milioni).

 

Sui mutui variabili le famiglie in difficoltà
 

Le famiglie sono in difficoltà soprattutto per i mutui a tasso variabile, che sono stati particolarmente colpiti dall'aumento del costo del denaro dallo 0 al 4% in 11 mesi. Questa categoria di prestiti immobiliari ammonta complessivamente a circa 140 miliardi di euro e rappresenta un terzo del totale di 425 miliardi erogati.


Il valore totale dei mutui per l'acquisto di abitazioni ammontava a 425,5 miliardi di euro alla fine di aprile 2023, in aumento di circa 50 miliardi rispetto alla fine del 2017 (+13,4%). Circa un terzo di questo importo, ovvero 140 miliardi, si riferisce ai mutui a tasso variabile. Su un totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, circa 3,5 milioni hanno un mutuo, mentre il totale dei cittadini indebitati anche con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali, è di 6,8 milioni. Le banche hanno erogato prestiti ai cittadini per un totale di 251,2 miliardi di euro tra credito al consumo e prestiti personali, in linea con i valori del 2017, ma con un rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi, a causa dell'aumento dei tassi d'interesse.

 

Preoccupazioni dalla Fabi
 

"È ormai evidente che l'azione della Banca Centrale Europea per contrastare l'inflazione non sta producendo i risultati sperati. I prezzi non diminuiscono in modo significativo e l'aumento così rapido del costo del denaro sta creando difficoltà sia per le famiglie che per le imprese. La Bce ha già annunciato di portare il tasso di base al 4,25% il prossimo 27 luglio", afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. "Speriamo che ci sia una revisione di tale decisione e, in ogni caso, auspichiamo che tutte le future decisioni vengano prese con maggiore cautela da parte della Banca Centrale Europea. Riguardo alle iniziative delle banche per dare respiro alle famiglie, è importante sottolineare che qualsiasi decisione deve essere presa senza fretta e solo dopo un'adeguata valutazione. Dovremmo sfruttare la competenza e la professionalità dei lavoratori bancari per ricevere consigli appropriati e fare scelte consapevoli, considerando che molti di loro affrontano personalmente problemi simili a quelli dei clienti. In particolare, va detto che la ristrutturazione dei mutui comporta dei rischi e non è un'operazione a costo zero. L'estensione del piano di rimborso di un mutuo a tasso variabile comporta un aumento degli interessi da pagare alla banca e limita la possibilità di beneficiare di una futura riduzione dei tassi d'interesse".


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Fonte: lastampa.it

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