Attacchi informatici in crescita nel 2024: il 30% con intelligenza artificiale

Nel 2024, la minaccia degli attacchi informatici si sta evolvendo a un ritmo vertiginoso, con un impatto crescente non solo in termini di volume, ma anche di sofisticazione. Il Report di Exprivia, azienda leader nel settore della consulenza IT, mette in evidenza un dato preoccupante: ben il 30% degli attacchi informatici registrati nel corso dell'anno sono stati realizzati con l'ausilio dell'intelligenza artificiale (IA). Un incremento che conferma come la tecnologia, pur portando con sé numerosi benefici, diventi anche un'arma potente nelle mani di criminali informatici sempre più abili e organizzati.
L'adozione dell'intelligenza artificiale da parte dei cybercriminali permette loro di sviluppare attacchi più mirati, veloci e difficili da tracciare. In un contesto in cui le tecniche di phishing, ransomware e furto di dati sono ormai all'ordine del giorno, l'IA rappresenta un elemento di evoluzione che innalza il livello di rischio per aziende e cittadini. La capacità di "apprendere" dai comportamenti precedenti, di identificare vulnerabilità in modo quasi autonomo e di ottimizzare i metodi d'intrusione rende questi attacchi particolarmente insidiosi. Ma non è solo la quantità di attacchi a destare preoccupazione: anche la loro qualità è in costante crescita.
I numeri degli attacchi informatici nel 2024
Il report di Exprivia mostra un aumento complessivo degli attacchi informatici, con particolare enfasi sulle aree del Centro e del Nord Italia, dove si registra un'impennata degli incidenti legati al furto di dati. Questi territori, infatti, sono più vulnerabili a causa della concentrazione di grandi aziende e della digitalizzazione delle infrastrutture aziendali e governative, rendendo più attraenti per i criminali informatici i sistemi da attaccare.
I settori maggiormente colpiti comprendono, tra gli altri, quelli finanziari, sanitari e delle utilities, ambiti in cui il valore delle informazioni è particolarmente alto e dove, in caso di attacco riuscito, le perdite economiche possono essere ingenti. Il furto di dati sensibili, come quelli bancari o sanitari, ha raggiunto livelli allarmanti, mettendo a rischio la privacy di milioni di utenti e causando danni irreparabili all'immagine delle aziende coinvolte.
Nonostante l'incremento del numero degli attacchi, quelli che vanno a buon fine sono diminuiti rispetto agli anni precedenti. Un segnale positivo che dimostra l'efficacia delle politiche di cybersecurity messe in atto dalle organizzazioni. Le aziende hanno investito in soluzioni avanzate per prevenire intrusioni e attacchi, ma la sfida rimane ardua, considerando l'evoluzione rapida e continua delle minacce.
La lotta alla cybersecurity: un bilancio positivo ma insufficiente
Se è vero che gli attacchi che riescono a danneggiare i sistemi sono in calo, non si può dire lo stesso della loro intensità. La pervasività degli attacchi, unita alla capacità di utilizzare l'IA per ingannare i sistemi di protezione, ha fatto sì che molte aziende, pur riuscendo a respingere gli attacchi, abbiano visto comunque compromessa l'integrità dei propri dati o delle proprie reti. Le difese tradizionali, pur migliorando, non sono ancora sufficientemente evolute per fronteggiare con successo minacce sempre più sofisticate.
Il miglioramento delle tecnologie di difesa informatica, infatti, si scontra con il crescente livello di sofisticazione dei cybercriminali, che grazie all'IA possono perfezionare costantemente le loro tecniche. In particolare, l'adozione di algoritmi predittivi e di analisi avanzata sta portando a una situazione in cui la cybersecurity tradizionale, basata su sistemi di rilevamento delle minacce statici e su risposte predefinite, non è più in grado di far fronte a scenari complessi e in continua evoluzione.
L'intelligenza artificiale: un'arma a doppio taglio
Un aspetto che emerge chiaramente dal report di Exprivia è il ruolo crescente dell'intelligenza artificiale nel panorama degli attacchi informatici. L'IA, infatti, non solo viene utilizzata dai criminali per eseguire attacchi automatizzati e altamente mirati, ma anche per mascherare le tracce e ottimizzare gli sforzi. Alcuni attacchi basati su IA sono infatti in grado di adattarsi dinamicamente in base alla reazione delle difese, riuscendo a “fregare” i sistemi di sicurezza attraverso tecniche avanzate di evasione.
Il fenomeno dell'uso dell'IA negli attacchi informatici porta con sé una riflessione cruciale: mentre le tecnologie di cybersecurity stanno cercando di implementare sistemi che utilizzano l'IA per rilevare le minacce in tempo reale, i cybercriminali sono altrettanto abili nell'usare le stesse tecnologie per i propri scopi. In altre parole, se l'IA è una risorsa preziosa nella lotta contro gli attacchi informatici, lo è altrettanto per chi cerca di violare i sistemi informatici.
L'adozione dell'IA nella strategia di attacco permette di ridurre il numero di errori e aumentare l'efficacia complessiva, costringendo le organizzazioni a rivedere continuamente le proprie politiche di protezione e a investire sempre più in soluzioni di cybersecurity avanzate.
Le difese si evolvono ma l'intelligence artificiale può fare la differenza
Le aziende e le istituzioni pubbliche non sono rimaste passive di fronte a questa crescente minaccia. Sono in atto forti investimenti in ricerca e sviluppo per potenziare le difese informatiche, in particolare attraverso l'adozione di intelligenza artificiale e machine learning. In effetti, molte organizzazioni stanno implementando soluzioni basate sull'IA per rilevare comportamenti sospetti, prevenire le minacce prima che si verifichino e ridurre al minimo i danni in caso di attacco.
Nonostante ciò, la natura degli attacchi sta cambiando rapidamente. Se fino a qualche anno fa i sistemi di difesa erano sufficienti a fermare attacchi relativamente semplici, oggi gli strumenti di difesa devono fare i conti con tecniche più sofisticate, come gli attacchi tramite deepfake, i ransomware evoluti e le minacce zero-day che sfruttano vulnerabilità sconosciute. Gli esperti di cybersecurity avvertono che le tecnologie attuali non sono ancora in grado di prevenire completamente minacce avanzate come quelle messe in atto con IA.
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