Finanziamenti prededucibili: un’opportunità strategica per le imprese in crisi

02 December 2024 IN Attualità
Finanziamenti prededucibili: un’opportunità strategica per le imprese in crisi

Il ricorso ai finanziamenti prededucibili, disciplinato dall’articolo 22 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, si sta affermando come un importante strumento per supportare le aziende in difficoltà, salvaguardandone la continuità operativa e migliorando la posizione economica dei creditori. Questi finanziamenti, che godono di una priorità di pagamento rispetto agli altri crediti, possono essere concessi durante la composizione negoziata della crisi (Cnc) previa autorizzazione del tribunale.


Ma quali sono i requisiti per accedere a questa opportunità? E quali implicazioni pratiche può avere per le aziende? Un recente caso analizzato dal Tribunale di Brescia ha portato alla luce aspetti innovativi e soluzioni che meritano di essere approfondite.


La normativa: uno strumento al servizio della continuità aziendale


Secondo l’articolo 22, un’impresa può ottenere finanziamenti prededucibili se questi soddisfano due requisiti fondamentali:
 

  • Funzionalità alla continuità aziendale: il finanziamento deve sostenere l’attività produttiva dell’azienda, evitando la cessazione delle operazioni e garantendo il proseguimento del business.
  • Beneficio per i creditori: l’accesso al finanziamento deve migliorare la posizione dei creditori rispetto alle alternative, come la liquidazione giudiziale, dimostrando che la prosecuzione delle attività crea maggior valore economico.
     

L’obiettivo principale è favorire la ristrutturazione aziendale e il superamento della crisi, preservando al tempo stesso il valore dell’impresa e il suo impatto economico e sociale sul territorio.
 

Il caso del Tribunale di Brescia: un esempio concreto
 

Un’azienda del settore immobiliare, impegnata nella costruzione di un complesso residenziale, ha richiesto al Tribunale di Brescia l’autorizzazione a contrarre un finanziamento prededucibile suddiviso in due tranche. La prima tranche era necessaria per avviare i lavori, mentre la seconda, subordinata al rimborso della prima, avrebbe permesso il completamento del progetto.


L’azienda ha argomentato che il mancato ottenimento del finanziamento avrebbe portato alla liquidazione giudiziale, causando una significativa svalutazione degli asset immobiliari. Al contrario, il completamento del complesso residenziale avrebbe aumentato il valore della proprietà, offrendo maggiori garanzie e soddisfazioni economiche ai creditori.


La decisione del Tribunale


Il Tribunale di Brescia ha analizzato attentamente il piano industriale dell’azienda, i pareri forniti dagli esperti e l’impatto del finanziamento sulla continuità aziendale e sulla posizione dei creditori. La sentenza ha riconosciuto che:
 

  • Il piano industriale presentato era idoneo a garantire il risanamento dell’azienda.
  • La suddivisione del finanziamento in due tranche era coerente con il principio di prudenza, poiché permetteva di monitorare l’efficacia della prima fase prima di procedere con ulteriori erogazioni.
  • La finalità del finanziamento rispettava pienamente i requisiti di legge, essendo funzionale sia alla continuità aziendale sia al miglioramento della soddisfazione dei creditori.


Un elemento particolarmente innovativo è stato l’approccio del tribunale alla gestione della seconda tranche. Grazie alla recente modifica introdotta dal “correttivo-ter” al Codice della Crisi, il giudice può autorizzare finanziamenti la cui attuazione si realizza in momenti diversi, anche dopo la conclusione della composizione negoziata. Questa flessibilità garantisce che i finanziamenti siano erogati solo se funzionali alle necessità aziendali e verificabili in base ai risultati ottenuti.


Le implicazioni della sentenza


La pronuncia del Tribunale di Brescia non solo rafforza l’utilizzo dei finanziamenti prededucibili, ma apre nuovi scenari per la loro applicazione. Tra le principali implicazioni:
 

  • Flessibilità nell’erogazione: l’autorizzazione a tranche consente di calibrare i finanziamenti in base alle necessità reali dell’azienda, minimizzando i rischi.
  • Valutazione basata su risultati concreti: la concessione della seconda tranche subordinata al rimborso della prima introduce un principio di responsabilità e verifica costante.
  • Incentivo al risanamento: favorendo il successo della composizione negoziata, questi strumenti promuovono soluzioni che valorizzano l’impresa e i suoi asset, invece di ricorrere alla liquidazione giudiziale.
     

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Un precedente importante per il futuro
 

La sentenza del Tribunale di Brescia rappresenta un importante precedente che potrebbe influenzare positivamente il panorama delle crisi aziendali. Dimostra come il Codice della Crisi possa essere uno strumento dinamico e adattabile alle esigenze delle imprese, valorizzando la capacità di generare valore anche in situazioni di difficoltà.


Per le aziende, questo significa disporre di una leva aggiuntiva per affrontare la crisi, purché accompagnate da professionisti capaci di elaborare piani industriali sostenibili e di gestire le complesse dinamiche della composizione negoziata.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore
 

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