Incremento dei crediti deteriorati in Europa: una minaccia alla stabilità bancaria?

07 April 2025 IN Attualità
Incremento dei crediti deteriorati in Europa: una minaccia alla stabilità bancaria?

Il settore bancario europeo si trova di fronte a un nuovo campanello d’allarme: l’aumento dei crediti deteriorati (NPL), con Germania e Austria in prima linea. Un trend evidenziato da Claudia Buch, presidente del Consiglio di vigilanza della Banca Centrale Europea (BCE), durante un recente intervento a Francoforte. Questo fenomeno solleva interrogativi sulla resilienza del sistema finanziario europeo e sulle possibili contromisure da adottare.


I numeri del fenomeno


Secondo i dati del terzo trimestre del 2024, il rapporto NPL delle banche dell’Unione Europea ha registrato un lieve aumento, passando dall’1,86% all’1,88%. Sebbene l’incremento possa sembrare marginale, ha portato lo stock totale dei crediti deteriorati a 376 miliardi di euro, una cifra che non può essere trascurata. Le esposizioni più problematiche riguardano le imprese operanti nei settori dell’amministrazione, del commercio all’ingrosso e al dettaglio e dell’industria manifatturiera, comparti cruciali per l’economia dell’Eurozona.


L’aumento dei crediti deteriorati non è un fenomeno isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio caratterizzato dall’inasprimento delle condizioni finanziarie e dalla stretta monetaria operata dalla BCE per contrastare l’inflazione. L’aumento dei tassi d’interesse ha reso più oneroso il rifinanziamento del debito per molte imprese, incrementando il rischio di insolvenza e di conseguenza il volume dei crediti deteriorati all’interno dei bilanci bancari.


Settori a rischio: immobili e PMI in difficoltà


Particolarmente colpiti dall’aumento degli NPL sono il settore immobiliare commerciale e le piccole e medie imprese (PMI), soprattutto in Germania e Austria. La crisi del real estate commerciale, dovuta a un mix di fattori tra cui la stretta monetaria della BCE e il rallentamento della domanda, ha avuto un impatto significativo sugli attivi bancari. Le PMI, dal canto loro, risentono dell’aumento dei costi di finanziamento e della minore liquidità disponibile, fattori che ne compromettono la capacità di rimborso dei prestiti.


L’aumento degli NPL nel settore immobiliare non riguarda solo la difficoltà delle imprese a rimborsare i prestiti, ma anche la svalutazione degli asset immobiliari stessi. Il calo del valore degli immobili riduce le garanzie sui prestiti, aumentando la pressione sulle banche. Questo fenomeno è particolarmente evidente in Germania, dove il mercato immobiliare sta attraversando una fase di correzione dopo anni di crescita sostenuta.


Un confronto con l’Italia


A differenza di Germania e Austria, in Italia la situazione appare più stabile. Il rapporto tra crediti deteriorati e totale dei prestiti si è mantenuto all’1,4% nel 2023, grazie a una strategia efficace di gestione degli NPL. Le banche italiane hanno adottato massicce operazioni di cessione dei crediti in sofferenza, sfruttando il mercato secondario e le GACS (Garanzie sulle Cartolarizzazioni delle Sofferenze), strumenti che hanno permesso una riduzione del rischio di credito.


Un altro fattore chiave che ha contribuito alla resilienza dell’Italia è stato il miglioramento della gestione del rischio di credito. Le banche hanno aumentato l’uso di strumenti di prevenzione, come le informazioni commerciali pre-fido, per valutare con maggiore precisione l’affidabilità dei debitori e ridurre il rischio di insolvenza fin dalla concessione del prestito.


Quali Implicazioni per il settore bancario europeo?


L’incremento dei crediti deteriorati in economie di peso come la Germania potrebbe avere ripercussioni su tutto il settore bancario europeo. Un peggioramento della qualità degli attivi potrebbe tradursi in una minore capacità di erogazione del credito, con effetti negativi sulla crescita economica. La BCE, in qualità di autorità di vigilanza, dovrà intensificare il monitoraggio e valutare l’adozione di misure preventive per evitare il rischio di un contagio finanziario.


Un possibile scenario potrebbe vedere un rafforzamento delle richieste di accantonamenti per le banche con livelli elevati di NPL, con un impatto sulla loro redditività. Inoltre, un ulteriore aumento dei tassi potrebbe esacerbare la situazione, portando a una maggiore rigidità nell’accesso al credito per imprese e famiglie.


Una sfida da vincere


La crescita degli NPL in Germania e Austria rappresenta una sfida per la stabilità finanziaria dell’Eurozona. Le autorità di vigilanza e gli istituti bancari dovranno adottare strategie mirate per contenere il fenomeno, garantendo al contempo la continuità del credito all’economia reale. Un’azione tempestiva e coordinata sarà essenziale per evitare che questa tendenza si trasformi in una crisi su scala europea.


La soluzione potrebbe passare attraverso una combinazione di misure: maggiore attenzione alla prevenzione del rischio di credito, incentivazione del mercato secondario per la cessione degli NPL, utilizzo di strumenti innovativi per la gestione del debito e un approccio prudenziale nella concessione dei prestiti. Solo con un intervento deciso e tempestivo sarà possibile evitare che l’aumento dei crediti deteriorati si trasformi in un problema sistemico per l’intero settore bancario europeo.

 

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